"Cara unione,

sono uno di coloro che nel 1954 nacque in una delle zone più belle della Sardegna e, se noi sardi avessimo avuto lungimiranza e amore per la nostra terra, del mondo.

Sono nato a Ingurtosu e il mio mare era Piscinas, ambita meta marina con le dune di sabbia uniche al mondo. Un ultimo paradiso terrestre concessoci e abbandonato dal precedente governo regionale. Periodicamente, come ho fatto meno di un mese fa, vado a rivedere la mia Ingurtosu e, attraverso lei, la mia infanzia.

Per chi come me ha bei ricordi di questa terra rimane scioccato nel vedere lo stato di abbandono in cui di trova questa località. Dai fasti e dalla fattiva industrializzazione di quegli anni, al declino e allo scempio che solo l'incuria e l'incapacità di chi aveva il compito di governare, hanno permesso. Un paradiso diroccato. Una culla di cultura e storia, di ricchezza economica e grandi possibilità di rinascere, diroccate e franate su se stesse. Che tristezza. E su tutto questo, come una condanna preannunciata, arriva la sentenza dell'Unesco che punisce non certamente chi ha causato per incuria e incapacità questo disastro, ma tutti coloro che come me e i miei Avi, li hanno vissuto e lavorato e che spesso hanno dato la loro stessa vita per farci arrivare sino ai nostri giorni. Vergognatevi".

Fabio Barbarossa - Cagliari

***

Potete inviare le vostre lettere, segnalazioni e contenuti multimediali a redazioneweb@unionesarda.it specificando il vostro nome e cognome e un riferimento telefonico. Nell'oggetto dell'email chiediamo di inserire la dicitura #CaraUnione.

(La redazione si limita a dar voce ai cittadini che esprimono opinioni, denunciano disservizi o anomalie e non necessariamente ne condivide il contenuto)
© Riproduzione riservata