Oggi su “Ricette di Sardegna” parliamo di una prelibatezza che fa parte della tradizione sarda da sempre: le monachelle, anche conosciute come mungettas o tappadas, a seconda della zona della Sardegna in cui ci si trova.

Per parlarcene abbiamo contattato Carla Di Gaetano, del ristorante Brace Ardente di Santa Giusta.

IL SEGRETO DELLE MONACHELLE SARDE: UNA RICETTA TRAMANDATA. «Devono essere innanzitutto lavate benissimo. Si possono fare in due modi: con il guscio; quindi, si mettono in padella, si fanno cuocere così per dieci minuti e poi sono pronte».

«L’altro modo è togliere con tanta cura il tappino, quello bianco, lavarle, fare una pastella di pane grattugiato, aglio e prezzemolo e, dopo averle passate in questa pastella, metterle in forno, per una decina di minuti a 170°. A piacimento si può aggiungere un po’ di peperoncino se si preferisce e il sale».

TRUCCHI E CONSIGLI PER UNA COTTURA PERFETTA. «Bisogna provare con uno stecchino se la monachella esce tutta insieme: a quel punto è pronta. Non deve avere difficoltà ad uscire, se la si sente dura, deve cuocere ancora».

Un piatto di monachelle o mungettas (foto Scano)
Un piatto di monachelle o mungettas (foto Scano)
Un piatto di monachelle o mungettas (foto Scano)

ABBINAMENTI VINCENTI: VINI E CONTORNI PER LE MONACHELLE. «Essendo un antipasto, lo si serve insieme ai taglieri di salumi e formaggi, trippa sarda e fricassada. Si possono abbinare con un rosso, magari un Carignano Cardanera delle cantine Argiolas».

MONACHELLE SARDE NELLA CULTURA POPOLARE: MITI E VERITÀ. Le monachelle sono un piatto che trova le proprie origini qualche migliaio di anni fa, visto quanto erano già apprezzate dai greci e dai romani. Sembra che il loro nome derivi dal velo di colore biancastro di cui sono ricoperte, che ricorda appunto quello indossato dalle monache.

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