Cosa vedere a Gavoi per Autunno in Barbagia
Un paese incantato nel centro della Sardegna, circondato da monti del Gennargentu e lambito da corsi d’acquaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Circondato da monti del Gennargentu e lambito da corsi d’acqua, che lo rendono uno spettacolo di rarità faunistiche e arboree, Gavoi è un borgo gioiello nel cuore selvaggio della Sardegna, insignito dal Touring club della Bandiera arancione. Visitare Gavoi e dintorni è un must per chi vuole toccare con mano l’anima dell’Isola.
Gavoi, il borgo del Fiore Sardo
Popolato da circa tremila abitanti, il borgo della Barbagia si inerpica a quasi 800 metri d’altezza, al centro di un territorio di oltre tremila ettari ricoperto per due terzi da boschi di lecci, roverelle, castagni, agrifogli, noci e ciliegi. Nel borgo, fatto di eleganti case in granito, si può godere di splendide viste panoramiche sulle vallate verdi e si possono gustare le prelibatezze locali, come il famoso formaggio di Gavoi, un pecorino fiore sardo dop – per cui Gavoi è presidio slow food - pane e fresa, patate e dolci tipici, oltre che ammirare le eccellenze artigiane. Specie nella tappa gavoese di Autunno in Barbagia.
Da non perdere a Gavoi
Le cose da vedere a Gavoi, e le cose da fare a Gavoi, sono tantissime: per chi vuole scoprire la cultura locale non può mancare una visita al museo casa Porcu Satta. La chiesa di sant’Antioco martire è un’altra suggestiva tappa da non mancare. A due chilometri dal paese c’è il lago di Gusana, ideale per escursioni in canoa e per la pesca sportiva. Nei punti più alti del territorio, vicino alle sorgenti, si possono visitare menhir, domus de Janas e nuraghi, simbolo di un territorio abitato sin dalla preistoria, in particolare gli insediamenti di Castrulongu e il nuraghe Talaichè, con la copertura a tholos (falsa cupola) ancora integra. Suggestivo è il roccione di Lopène (luogo di pena), dove, secondo leggenda, si consumava il sacrificio degli anziani oltre i 70 anni.
Il centro storico di Gavoi
Il centro storico di Gavoi è molto suggestivo: è costituito da case solide di granito, la pietra locale lavorata da “sos picaperderis” (tagliatori di pietre) dai tetti rossi e dai particolari balconi in legno o ferro battuto che riversano sulle vie cascate di gerani in fiore. Camminando per le vie del centro, ci si lascia trasportare alla ricerca di scorci con balconi fioriti, da cui scrittori, attori, musicisti, giornalisti di tutto il mondo si esibiscono a inizio luglio in occasione del festival L’Isola delle storie, una delle più famose rassegne letterarie della Sardegna.
Museo del Fiore Sardo
Il Museo del Fiore Sardo è inserito all’interno dell’ex Casa Lai, nel centro storico di Gavoi. La struttura espositiva è dedicata al prodotto principe della pastorizia sarda e gavoese, una delle tre DOP del formaggio in Sardegna e presidio Slow food. L’esposizione degli oggetti è sostenuta dalle scelte architettoniche che caratterizzano le sale e dalle immagini del fotografo sloveno Žiga Koritnik. Arricchiscono la visita i video tratti dal film documentario “Fiore Sardo”, prodotto dal Comune di Gavoi e da Ipotesi Cinema. Il film è stato girato dal regista Fabio Olmi e dalla sua troupe e accompagna in un’immersione di passaggio dall’oscurità affumicata dell’antico ovile alle aziende odierne, impegnate in una lavorazione ancestrale.
La casa-museo Porcu Satta
La casa-museo Porcu Satta si trova nel palazzo signorile fatto edificare nel 1901 da Giovanni Porcu Duras, medico condotto del paese per oltre quarant’anni, e da sua moglie, la nobildonna Rosina Satta Mulas. La collezione dell'abbigliamento tradizionale è nata in seguito ad alcune acquisizioni da parte del comune di Gavoi e da una serie di donazioni di alcune famiglie gavoesi sensibili all'attività di conservazione e di studio che il museo ha intrapreso. Gli oggetti della collezione jocos sono frutto di un importante lavoro di ricerca ricostruzione, conservazione svolto dall'artigiano gavoese Michele Pira. Prendas contra s'ocru malu è frutto dell'arte di Nanni Rocca che nel suo laboratorio di Oristano, riproduce, rielabora, reinventa i motivi della nostra tradizione. Insieme al figlio porta avanti una magica tradizione familiare di argentieri che risale al 1800.
Il nuraghe Castrulongu
Il nuraghe Castrulongu è un nuraghe a corridoio che si trova a circa 5 km in linea d'aria da Gavoi, costruito su un affioramento granitico. Parzialmente crollato, si conserva l'ingresso della tholos a sud-est.
La necropoli di Uniai
La necropoli di Uniai è costituita da sei domus de janas monocellulari scavate su massi granitici isolati. Tutte presentano un'unica camera con copertura a forno e un piccolo portello. Quest’area, dimostrano le tombe, era frequentata durante il Neolitico.
Il Santuario di Sa Itria
L’aspetto è solenne, quanto quello di una cattedrale. A rendere speciale la chiesa campestre di Nostra Signora d’Itria, poco più di otto chilometri a est di Gavoi, è l’atmosfera di festosità e accoglienza che si percepisce quando il santuario e le cumbessias che lo circondano si aprono ai pellegrini, ai novenanti e ai visitatori, specialmente durante la festa di fine luglio dedicata alla Madonna d’Itria. L’area in cui sorge il novenario è da sempre considerata sacra. Nei dintorni emergono, infatti, varie testimonianze archeologiche: mura ciclopiche, domus de Janas, tombe di Giganti e alcuni menhir. Spicca in particolare sa Perda de sa Itria, un monolite granitico di circa quattro metri, privo di elementi figurativi e conficcato nel verde ‘giardino’ a sud della chiesa, nel lato non occupato dalle cumbessias.
Il lago di Gusana
Il lago di Gusana è un bacino artificiale, formato tra il 1959 e il 1961 nel territorio di Gavoi, da cui dista appena due chilometri. Originato dallo sbarramento del rio omonimo, si stende alla base dell’altopiano di Fonni, perfettamente inserito nel paesaggio, suggestivamente ‘incassato’ tra i monti barbaricini Littederone e Nodu nos Arcos. È una destinazione privilegiata per chi ama il relax e la sensazione di pace: ci si può avventurare nelle sue acque con un’escursione in canoa oppure divertirsi con la pesca sportiva, facendo attenzione a limitazioni nei periodi di pratica. O ancora si possono visitare a cavallo i boschi attorno all’azzurro del lago. Vicino alle sue rive si trovano strutture ricettive per godersi un soggiorno con tutti i comfort a disposizione.
Autunno in Barbagia a Gavoi 2024
Ritorna l'atteso appuntamento con Autunno in Barbagia 2024, la manifestazione che accompagna i visitatori alla scoperta del 'cuore' della Sardegna in un viaggio tra tradizioni, cultura e gastronomia. Promossa e organizzata dalla Camera di Commercio di Nuoro e dall'Azienda ASPEN, la manifestazione, giunta alla 24esima edizione, coinvolge 32 paesi, e si propone di far conoscere il territorio barbaricino, le sue eccellenze produttive - enogastronomiche e artigianali -, il patrimonio storico-artistico e gli usi e i costumi locali, che si rinnovano di continuo nei luoghi della tradizione. I comuni del circuito aprono ai visitatori le loro cortes, i cortili delle tipiche case sarde, accogliendoli e conducendoli in un percorso esperienziale attraverso i sapori, l'artigianato e il patrimonio storico-artistico. A Gavoi, Onanì e Tonara si terrà il 12 e 13 ottobre.
(Unioneonline)