Le Notti che illuminano il Sinis, il ritorno ancestrale della Priorissa e del fuoco di Santa Lucia
Un ritorno a un’antica grammatica di gesti e simboli, in cui le ragazze di oggi camminano sulle orme delle donne di ieriPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Nel silenzio sottile delle sere d’inverno, quando l’aria del Sinis profuma di legna e alloro, a Nurachi accade qualcosa che sembra sospendere il tempo. Un bagliore antico riaccende il centro storico e, per tre notti, il paese diventa teatro di un rito antico. Sono le Notti di Santa Lucia, un ritorno a un’antica grammatica di gesti e simboli, in cui le ragazze di oggi camminano sulle orme delle donne di ieri.
Cuore della celebrazione è Sa Priorissa e Is Oberajas, rievocazione del debutto in società delle giovani nurachesi, un passaggio un tempo decisivo nella vita del paese.
È un rito arcaico affidato oggi ai ragazzi della terza classe della scuola secondaria di primo grado, che ogni anno rinnovano l’eredità collettiva: una tredicenne veste il ruolo di Priorissa, scegliendo due amiche come Oberajas e insieme guidano la comunità in un viaggio che unisce spiritualità e tradizione.
La festa prende vita già nel pomeriggio del 12 dicembre, quando le vie del paese risuonano della raccolta della legna e dell’alloro e de Sa Cricca Manna, il corteo in cui ragazzi e padri trasportano i fasci destinati al grande falò. È un lavoro fatto “a più mani”, da tutta la classe e poi da tutto il paese, che inizia con la stesura di una lettera di invito alla comunità e culmina nella preparazione del fuoco dedicato alla santa protettrice della vista.
Poco prima del tramonto, in piazza di Chiesa, l’ingresso de Sa Priorissa e Is Oberajas, accompagnate dal canto de Is Gocius, annuncia il momento più atteso: l’accensione del falò. Quando la fiamma prende forza, le adolescenti vestite in abiti tradizionali diventano custodi della “messaggera di luce”, Santa Lucia. Attorno al fuoco, i balli sardi con Sa Festa in pratza si protraggono fino a notte fonda, mentre il profumo di grigliate, bruschette, castagne e vino de Sa Chena manna avvolge la piazza.
La mattina del 13 dicembre, invece, porta con sé la dimensione più intima del rito: lo scioglimento del voto da parte della Priorissa e delle sue accompagnatrici, seguito da su cumbidu, l’invito aperto a tutti a partecipare alla festa e ai balli. Nel frattempo aprono le mostre e le postazioni di street food nurachese, dove si incontrano sapori antichi, prodotti locali e l’immancabile calore della comunità.
Mentre l’ultimo giorno, il 14 dicembre, cresce l’offerta culturale: riaprono il Mercato di Santa Lucia e le mostre.
Tra gli appuntamenti da non perdere c’è Cantine in festa e Cantadoris, un percorso di vini nurachesi, aperitivi della tradizione e canti. Dietro la manifestazione, organizzata dalla Pro Loco di Nurachi con il Comune e l’assessorato regionale al Turismo, c’è l’impegno di un intero territorio che continua a credere nel valore dei propri riti e delle proprie tradizioni.
