Tacchelinu, la storia del pastorello di Esterzili e della tessitrice d’oro
La donna cantava uno stornello antico: «Castello di Tacchelinu / Conte di Saracino / Castello di Taccoforte / di Saracini Conte»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Succede che in alcune vallate, tra Tacchelinu e i pascoli silenziosi, le leggende respirino con la stessa vita dei luoghi. Una di queste narra di un pastorello poverissimo, costretto a passare le giornate tra le pecore e il vento, senza compagnia se non quella del suo zufolo.
Un pomeriggio, seduto su un masso all’ombra di un albero, il ragazzo suonava il suo strumento quando arrivò una voce femminile a sorprenderlo.
Chiara, armoniosa, simile al canto di una sirena, la voce lo attirò con dolcezza. Senza esitare, ripose lo zufolo nello zaino e si diresse verso la melodia. Dopo poco, davanti a lui, apparve un uscio piccolissimo, quasi nascosto, che lo invitava a entrare.
All’interno, il mondo si rivelava in modo straordinario: tutto era parato d’oro e d’argento. Catenelle, collane, fermagli, spille e anelli riflettevano la luce come se il tempo stesso fosse cambiato.
Al centro della sala un telaio d’oro produceva un suono simile a un organo, accompagnando il canto della tessitrice, descritta come bella quanto il sole.
La donna cantava uno stornello antico: «Castello di Tacchelinu / Conte di Saracino / Castello di Taccoforte /
di Saracini Conte».
Il pastorello rimase incantato davanti a quella meraviglia. Quando la tessitrice gli chiese cosa desiderasse, il ragazzo indicò un piccolo campanellino. La donna lo invitò a prendere qualunque ricchezza, ma lui rispose semplicemente: «No, desidero soltanto questo per la pecorella più bella del mio gregge».
Ringraziò e si allontanò, con l’intenzione di tornare. Ma al suo ritorno, l’ingresso era scomparso. La stanza, la tessitrice, il telaio e la voce erano spariti. Del pastorello non si seppe più nulla.
La storia di Tacchelinu è così rimasta, trasmessa di generazione in generazione, un racconto di meraviglia, innocenza e scelta che continua a vivere nei pascoli e tra le pietre delle vallate, dove la magia può ancora apparire, silenziosa e imprevista.
