"In Sardegna il contagio è pari a zero, permetteteci di accogliere all'Arena i nostri tifosi". Firmato Tommaso Giulini.

Nel giorno del suo quarantatreesimo compleanno, il presidente del Cagliari ha scritto al ministro dello Sport Vincenzo Spadafora e, per conoscenza, al governatore Christian Solinas, al presidente della Figc Gabriele Gravina e a quello della Lega Serie A Paolo Dal Pino, una lettera in cui il club "si rende immediatamente disponibile", recita testualmente la missiva, "a instaurare un confronto con tutte le autorità competenti per discutere, analizzare ed eventualmente concordare modalità attuative per l'accesso ai soli residenti in Sardegna per ciò che concerne lo svolgimento delle prossime partite casalinghe valide per il campionato di Serie A da disputarsi presso la Sardegna Arena".

I PRESUPPOSTI - Del resto, come spiega Giulini, i dati epidemiologici legati all'emergenza Covid-19, "nelle ultime settimane continuano a fornire segnali incoraggianti". Non solo: "E ciò è tanto più vero se si limita l'indagine alla diffusione del contagio all'interno della Sardegna, in cui, sin dall'inizio dell'epidemia, l'indice di contagio per popolazione si è dimostrato essere tra i più bassi tra le regioni italiane, e ormai da diverse settimane i nuovi casi giornalieri sono limitati a pochissime unità ovvero, spesso, pari a zero".

LO SCENARIO - Alla luce di questo scenario, che si inserisce in un quadro di progressivo allentamento delle misure restrittive per contrastare la diffusione del contagio, Giulini ritiene che "le istituzioni nazionali e regionali possano prendere in considerazione l'idea di consentire lo svolgimento delle competizioni sportive professionistiche con accesso limitato al pubblico, quantomeno nelle regioni ad indice di contagio pari a zero, in osservanza di protocolli da adottarsi ad hoc e volti a garantire la sicurezza e la tutela della salute degli spettatori".

Dichiarazioni in tal senso sono state rilasciate nei giorni scorsi anche dal professor Walter Ricciardi, rappresentante italiano nell'Executive Board dell'Organizzazione mondiale della Sanità e consigliere del ministro Roberto Speranza.

"In particolare, il Cagliari ritiene che vi siano i presupposti per disciplinare lo svolgimento delle competizioni sportive aperte al pubblico analogamente a quanto disposto dal decreto del presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte il 17 marzo (articolo 1, comma 1, lettera m) per la ripresa degli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi a partire dal 15 giugno con limitata affluenza di pubblico e in postazioni volte a garantire la distanza interpersonale di sicurezza, in osservanza delle linee guida di matrice governativa/regionale".

Inoltre, un miglioramento dell'andamento epidemiologico non potrà - secondo il Cagliari - che favorire un ulteriore allentamento delle misure restrittive: "A tal riguardo riteniamo importante riportare l'auspicio delle massime autorità calcistiche a livello mondiale e nazionale, e in particolare le dichiarazioni ufficiali del presidente della Fifa Gianni Infantino del 6 giugno destinate alle 211 Federazioni Associate, nonché quelle rilasciate dal presidente della Figc Gabriele Gravina, le quali convergono nell'auspicare l'adozione di misure che consentano", è la conclusione di Giulini, "l'apertura parziale e in sicurezza degli stadi ai tifosi, la cui presenza fisica rappresenta un elemento centrale e imprescindibile dello svolgimento delle manifestazioni calcistiche, da un punto di vista sia sportivo, sia sociale".

LA QUARANTENA SOFT - Intanto la Serie A assapora la vigilia del ritorno in campo e incassa l'ok definitivo del Governo alla nuova quarantena soft che rende più verosimile portare a termine il campionato.

L'allentamento della norma sull'isolamento è resa possibile da una norma amministrativa. Non c'è invece ancora e si profila complessa l'intesa per trasmettere qualche partita in chiaro, come richiesto dal ministro Spadafora.

(red. sport)

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