Un incontro a Roma "per fare chiarezza" sulle decisioni arbitrali contetate di questo avvio di campionato di calcio.

È quello convocato dal designatore Nicola Rizzoli, cui hanno partecipato numerosi addetti ai lavori, compresi allenatori e dirigenti del mondo calcio.

E, nella spiegazione di Rizzoli, non sono mancati casi riguardanti le partite del Cagliari. Anzi: l'ex fischietto ha iniziato proprio dal penalty - il primo della stagione - assegnato al Brescia durante il match dei rossoblù contro la Leonessa per un fallo di mano di Cerri - arrivando anche ai più recenti casi simili, come quelli che hanno visto protagonista lo juventino De Ligt contro Inter, Bologna, Lecce e Torino.

"I cambiamenti di regole che sono stati fatti hanno portato il tutto a essere più complicato", ha ammesso Rizzoli. Aggiungendo: "Molto dell'interpretazione dipende dalla cultura personale che si ha. Si è passati dalla 'volontarietà' a 'tocco'".

Nella rassegna anche Napoli-Cagliari. In questo caso, ha sottolineato Rizzoli, "era giusto" annullare gol di Manolas e ammonirlo per il fallo di mano.

"L'analisi del tocco di mano - prosegue Rizzoli - prevede però criteri oggettivi, ma anche criteri dinamici del movimento del giocatore".

Nel dettaglio: "Se il braccio è lungo il corpo, non è mai punibile. È una zona di non punibilità". In base a queste spiegazioni, ha rimarcato il designatore, i falli di mano di De Ligt erano tutti "da non sanzionare". "Nessun dubbio", ha evidenziato ancora Rizzoli, anche per i rigori dati dopo gli interventi di Mancini (Roma-Cagliari) e Biraschi (Genoa-Milan).

Non mancano, però, le ammissioni e i mea culpa. In Napoli-Atalanta, ad esempio, secondo Rizzoli "dovevamo interrompere l'azione" in occasione del contatto tra Kjaer e Llorente. Al contrario, l'arbitro Giacomelli ha lasciato correre e, nel prosieguo del gioco, la Dea è riuscita a trovare il pareggio, tra le proteste dei partenopei.

(Unioneonline/l.f.)
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