Dal 9 ottobre la sua vita ha sempre gli stessi appuntamenti: la mattina fisioterapia ed esercizi di rinforzo, il pomeriggio la piscina. Alessio Cragno è ospite fisso a Villa Stuart, dove, dopo l'operazione, ha iniziato la riabilitazione per l'infortunio alla spalla del 7 agosto a Istanbul. La testa al Cagliari che vola, il cuore al sicuro con le donne della sua vita, la moglie Silvia e la figlia Benedetta: "Sono venute con me a Roma. Faccio quel che devo e poi sto con loro. Mi aiutano a pensare ad altro e a far passare più velocemente il tempo". In attesa di tornare a essere l'Uomo Cragno.

Ma c'è anche un pensiero per Daniele Dessena, fermato da un nuovo grave infortunio: "Gli mando un grande in bocca al lupo, sono sicuro che tornerà a giocare".

Come vive Cragno il volo del "suo" Cagliari?

"È una grande soddisfazione. Anche se c'è il dispiacere di non poter essere lì a combattere con i miei compagni. È una sensazione bellissima, faccio i complimenti ai ragazzi per quello che stanno facendo".

Cragno ha mai ripensato che quella parata di Istanbul...

"No, no. Io ho fatto quello che dovevo fare. In campo, che sia una partitella o la finale di Champions, dai sempre il massimo. E l'infortunio capita. Ho intuito subito che c'era qualcosa che non andava. I dottori mi hanno rimesso a posto la spalla. Nnon sapevo a cosa andavo incontro".

Sperava di evitare l'intervento?

"Dovevamo avere la certezza che la spalla tornasse a posto al 100%, senza il rischio di ricaduta. L'intervento era necessario. Ho sistemato vecchi problemi e così ora ho una spalla come nuova".

Come ha vissuto quei giorni?

"Di corsa. L'8 settembre l'operazione, il giorno dopo ero in ospedale con mia moglie e il giorno dopo ancora è nata mia figlia. Sono passato dalla sala operatoria alla sala parto".

Cosa vuol dire diventare padre?

"Un'emozione che non si può spiegare. È la felicità. L'ho presa in braccio con la sinistra, visto che la spalla destra aveva il tutore. È stato bellissimo".

Altre emozioni. Ha visto tutte le partite del Cagliari?

"Sì, tutte. E soffro il doppio o il triplo rispetto al campo, è davvero stressante".

Com'è vedere Olsen al suo posto?

"Le sue qualità si conoscevano. Ha una grande esperienza internazionale, col club e la nazionale, sta facendo davvero bene e sono contento che stia dando una mano alla squadra".

Vi sentite con l'altro grande infortunato, Pavoletti?

"Ogni tanto, sappiamo tutti e due cosa sta soffrendo l'altro. E commentiamo i rispettivi post su Instagram".

Un infortunato è tornato alla grande, Faragò.

"Gli ho detto che ha segnato chiudendo gli occhi, come due anni fa quando fece gol al Verona. Se lo merita come ragazzo e come giocatore. Rientrare e segnare è una soddisfazione incredibile".

E Cragno come si immagina il ritorno?

"Del rientro si parlerà da gennaio in poi. Adesso penso solo a fare la riabilitazione. L'obiettivo è lavorare a Villa Stuart e poi, il prima possibile, tornare a Cagliari".

Anche perché c'è da riconquistare il Cagliari e poi la Nazionale, nell'anno degli Europei.

"Quello è il mio sogno. Sarà dura, la concorrenza è tanta e l'infortunio non mi aiuta. Ma io ci spero e ci credo. Però prima devo recuperare dall'infortunio e riprendermi il posto nel Cagliari. Solo dopo penserò alla Nazionale".

Per chiudere, un messaggio ai suoi compagni?

"Devono continuare così, mettendo entusiasmo in quello che fanno e giocando da squadra e da gruppo, dove tutti vogliono raggiungere lo stesso obiettivo. Ragazzi, fate più punti possibile. Anche per me".

Alberto Masu

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