Patrick Mboma non è rimasto molto in Sardegna, ma la sua permanenza è stata certamente di sostanza.

Il bomber camerunese ha vestito la maglia del Cagliari dal 1998 al 2000, voluto fortemente dall'ex presidente rossoblù Massimo Cellino che ne aveva notato le qualità in Giappone. Un campionato di seconda fascia, vero, ma quando realizzi 25 reti in 28 presenze non sei certamente un brocco, anzi. E allora pazienza se arrivi dal Gamba Osaka, se vali giochi subito titolare.

Patrick Mboma con la maglia del Cagliari nel corso di una sfida contro l'Hellas Verona
Patrick Mboma con la maglia del Cagliari nel corso di una sfida contro l'Hellas Verona
Patrick Mboma con la maglia del Cagliari nel corso di una sfida contro l'Hellas Verona

L'ex Pallone d'Oro africano ha esordito con i sardi già dalla prima giornata per poi guadagnarsi la fiducia di tutti gara dopo gara. In molti ricorderanno la tripletta contro l'Empoli del 1999, così come il titolo di capocannoniere della Coppa Italia con 6 reti in 7 partite. Sono anni di sofferenza per i cagliaritani con lotte per la salvezza giocate punto a punto, un po' come oggi.

Mboma nel Duemila lascia l'Isola, ma continua a togliersi grandi soddisfazioni soprattutto con la Nazionale, mostrando il suo feeling con il gol anche ai Mondiali 1998 e 2002).

Assieme al Camerun, oltre alla medaglia d'oro alle OIimpiadi di Sydney 2000, conquista la Coppa d'Africa in Ghana e Nigeria e poi si ripete due anni dopo in Mali. Con gli africani è una vera e propria macchina, capace di siglare 33 gol in 55 presenze. Poi il passaggio al Parma e la lenta decadenza tra Sunderland, Libia e il ritorno nel campionato nipponico, dove le prestazioni sono alquanto deludenti.

Patrick Mboma con la maglia del Camerun (Ansa)
Patrick Mboma con la maglia del Camerun (Ansa)
Patrick Mboma con la maglia del Camerun (Ansa)

Il ritiro arriva il 16 maggio 2005, ma Patrick non lascia il mondo del calcio, anzi, raddoppia. Oggi è un popolare commentatore sportivo per la televisione francese, nonché prezioso collaboratore del Paris Saint Germain. Già, quel Psg che a livello giovanile non gli ha mai dato fiducia relegandolo alla seconda squadra e mandandolo in prestito in giro per la Francia, tra Metz e Chateauroux. Il 48enne di Douala però ha sempre avuto la pelle dura, d'altronde non si diventa il secondo capocannoniere di sempre del tuo Paese (dietro solo a Samuel Eto'o) per caso. E per questo i tifosi rossoblù lo ricordano sempre con tanto affetto.

Filippo Migheli

(Unioneonline)

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