Filippo Magnini rompe il silenzio dopo la squalifica di quattro anni che gli ha inflitto in secondo grado il Tribunale Nazionale Antidoping per tentato uso di sostanze dopanti.

Lo fa prima con una conferenza stampa, poi mettendo tutto nero su bianco sul suo profilo Instagram.

"Ieri per me è stata una giornata importante, ho fatto una tavola rotonda con alcuni giornalisti per raccontare finalmente con la mia voce tutto quello che è accaduto in questi due anni, l'incubo che ho vissuto e come si è arrivati alla mia condanna", scrive.

"Mi spiace che ancora una volta si dia più spazio a sfumature di gossip piuttosto che ai fatti reali che ho minuziosamente descritto, e che sono ben più gravi e importanti", conclude.

Ed eccolo, il discorso di ieri del due volte campione del mondo nei 100 metri stile libero.

Ha mostrato prove e documenti che a suo avviso "sono stati ignorati", ha parlato della "presunta sostanza dopante che non è mai stata riconosciuta e neanche sequestrata", di un processo da cui è uscito "con tante domande e la certezza dei miei fatti". E poi gli integratori "plus": "È un termine normale che si usa per integrazione superiore, più accurata, io in quei periodi andavo a Livigno, in montagna, e non sanno che l'integrazione deve cambiare durante un periodo in altura, ma questa parola per loro sta a significare doping", ha detto, mostrando una serie di prodotti leciti e comunemente usati, tutti con la parola plus.

E ancora: "Perché non è mai stata sentita Federica Pellegrini, e perché lei stessa non ha detto una parola su questa vicenda? Come mai un procuratore che dovrebbe cercare di appurare la verità su una vicenda non sente la persona che in quel momento era la mia compagna, la donna con cui convivevo? E con cui avevo anche un rapporto professionale?".

Il nuotatore, oggi fidanzato con Giorgia Palmas, non risparmia una puntura di spillo al silenzio del presidente del Coni Giovanni Malagò: "Dispiace, in altre occasioni almeno una frasetta è stata detta. Anche in casi di doping, e il mio non lo è".

E annuncia che non smetterà di combattere: "Sto prendendo informazioni sul Tas e su come funziona, continuo a lottare perché voglio che la verità venga fuori. Muoio dentro nel pensare che il mio onore sportivo potrebbe rimanere per qualcuno macchiato".

(Unioneonline/L)
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