Francesco Bonomo cura per la rassegna Trend al teatro Belli di Roma la regia di God of chaos, opera del giovane drammaturgo inglese Phil Porter (in scena fino a domani), un testo necessario per porre, in questa cosiddetta Generazione Z dei nativi digitali post Millennians, la spinosa domanda "ma che cos'è internet?".

I tre protagonisti lavorano come moderatori per un Social Network, scegliendo se censurare o meno scritte, immagini e video immessi dagli utenti nel caotico mondo del web, anche se, come sottolinea con irriverenza Rosa (una mordente ed energica Agnese Fois), non si può far sparire davvero la sporcizia.

L'ufficio asettico in cui s'incontrano diventa luogo di discussioni riguardanti violenza, pornografia, politica e credenze sociali e su cosa sia moralmente giusto o sbagliato. La nuova arrivata Becky (sensibilissima l'interpretazione della cagliaritana Noemi Medas) ha il desiderio di fare qualcosa di utile, dopo che il fratello è morto suicida a causa di internet: "Il modo in cui la gente si comporta online è un problema… quando sai che una cosa è sbagliata dovresti fare qualcosa a riguardo". Molto più disinteressato è invece Stan il nerd (interpretato efficacemente da Daniel Dwerryhouse), il quale è preoccupato piuttosto dell'agognata promozione al reparto programmatori e del debole che prova nei confronti di Rosa, giovane nichilista.

Il testo e il lavoro degli attori fanno da protagonisti e Francesco Bonomo cura una regia molto essenziale "più in sottrazione che in aggiunta, data la complessità stessa del testo, particolarmente verboso", sottolinea.

(Foto L'Unione Sarda - Crivelli)
(Foto L'Unione Sarda - Crivelli)
(Foto L'Unione Sarda - Crivelli)

Fondamentale per creare l'aspetto crudo e ansiogeno della pièce sono gli interventi video che cadenzano il testo "frutto di una lunga ricerca con il mio fidato consulente web Emiliano Barbieri", spiega Bonomo. Immagini fake molto forti che portano a riflettere sulla pericolosità dei contenuti messi quotidianamente online, fruibili anche dai minorenni; scelta azzeccata anche alla luce delle recenti mode che incalzano sul web, come il tremendo fenomeno della Samara Challenge, che è arrivato a scuotere anche il comune sardo di Fluminimaggiore.

Lo spettacolo parte un po' troppo contratto, stabilizzandosi poi su un ritmo agile ma più accogliente, in grado di trascinare lo spettatore in "un'isola di spazzatura", uno specchio della società moderna veramente da incubo. Il finale risulta un po' monco, probabilmente complice la necessità di dover sostituire poco prima del debutto il quarto attore per dei problemi di salute, il cui personaggio, che compare nella scena conclusiva, è stato interpretato con grande professionalità da Dwerryhouse.

(Foto L'Unione Sarda - Crivelli)
(Foto L'Unione Sarda - Crivelli)
(Foto L'Unione Sarda - Crivelli)

God of Chaos nel complesso è uno spettacolo di grande impatto, addolcito da momenti di black humor che strappano una risata; risulta tuttavia ad una lettura complessiva ancora leggermente acerbo. Confidiamo certamente che con le repliche romane trovi il giusto respiro, di cui potremmo godere a pieno a marzo al teatro Massimo di Cagliari al teatro Eliseo di Nuoro (lo spettacolo è coprodotto da Sardegna teatro) e nuovamente a Roma dal 2 al 5 aprile.
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