Al Teatro Impero di Marsala (Trapani), è andato in scena lo spettacolo Jesus In Rock, opera liberamente ispirata al musical di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice "Jesus Christ Superstar".

Un cast d’eccezione che ha raccontato il dramma della società contemporanea, piegata in ginocchio dal capitalismo che induce inesorabilmente l’essere umano ad alimentare le proprie radici attraverso le forme sterili di comunicazione e consumo che portano inesorabilmente al regresso socio-politico e culturale.

La regia è stata curata da Francesco Torre, la direzione artistica da Andrea Russo, che sul palco ha voluto rendere omaggio al padre Enrico Russo, recentemente scomparso. La musica è stata curata dal vivo dai Virginia Gold insieme a Dario Li Voti, la direzione del coro è stata affidata a Rita Lo Grasso. Le coreografie sono state curate da Laura Margiotta.

Da rilevare la partecipazione dell’attore Marco Guerzoni, conosciuto al grande pubblico per il suo importante ruolo di Clopin, capo della Corte dei Miracoli in Notre Dame de Paris di Riccardo Cocciante.

Il Teatro Impero di Marsala era gremito, sabato, con un pubblico partecipe, reattivo ed emozionato dinnanzi ad una rappresentazione che scardinava definitivamente la figura assolutistica del bene e del male che viene spesso propinata nei libri di scuola o nelle sacre scritture.

L’opera è riuscita ad esaltare in tutte le sue forme l’uomo, attraverso le sue mille sfaccettature e piccole tangenti, che si incrociano attraverso luci e ombre che possono far leva con la sensibilità a prescindere dall’azione compiuta perché, in fin dei conti, siamo esseri umani, fatti di carne ed ossa ma soprattutto di una tempesta di sentimenti e per tale ragione ci poniamo mille domande: cos’è il bene? Cos’è il male? Interrogativi che trovano spesso risposta con la fede.

Lo spettacolo ha scardinato l’essenza del divino, trasformandolo in uomo, spogliandolo di toghe, fasci e vesti dinnanzi ad una soggettiva analisi e visione che porta al rimpasto delle considerazioni che stavano alla base di tutto. Una visione prospettica che mette in discussione tutto e tutti, bene e male, colpevoli e innocenti, condannati e assolti.

Una lettura d’insieme che ha aperto nuove maglie di riflessione sui principi di colpevolezza e innocenza di una storia conosciuta a tutti e molto lontana rispetto alla società contemporanea, ma spaventosamente attuale alla luce di un becero e allarmante consumismo che alimenta l’ignoranza, spingendo molti ad allontanare l’essenza di valori etici e morali.

Angelo Barraco
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