Il gip del Tribunale di Roma ha deciso, su richiesta della Procura, di archiviare l'indagine su Fausto Brizzi, il regista e autore cinematografico accusato di violenza sessuale.

Il fascicolo era stato aperto in seguito alla denuncia di tre donne, per presunti fatti avvenuti tra il 2014 e il 2017. Secondo le tre donne, Brizzi le avrebbe invitate per un provino e poi obbligate a subire atti sessuali.

Il gip nel decreto di archiviazione sottolinea "le ineliminabili vaghezza e genericità dell'apparato accusatorio".

"L'archiviazione - commenta il legale del regista Antonio Marino - è legata non solo alla tardività delle denunce delle donne, ma anche all'insussistenza dei fatti in quanto le condotte denunciate rientravano nell'alveo dei rapporti assolutamente consenzienti".

A non uscirne bene è la trasmissione televisiva "Le Iene", che sul caso aveva raccolto le testimonianze di 15 donne, quasi tutte a volto coperto o in anonimato. Ad occuparsi del caso, protagonista di una vera e propria campagna contro il leghista, fu Dino Giarrusso, pentastellato candidato alle scorse elezioni politiche, non eletto ma subito ricompensato con un incarico nello staff del ministero dell'Istruzione.

Lui non commenta, così come il diretto interessato Brizzi, ma lo fa la trasmissione di Italia 1.

"Siamo pronti a portare davanti a un tribunale le dettagliate testimonianze che abbiamo raccolto. Se davvero Brizzi ritiene di aver agito in onestà e trasparenza, ci denunci e pretenda da noi un risarcimento. Così si potrebbe chiarire in aula di tribunale se raccontando le storie di quelle ragazze abbiamo diffamato Brizzi o fatto semplicemente il nostro dovere".

(Unioneonline/L)
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