Così bravo e bello da far paura. È all'ultimo anno della scuola elementare, ma ha già alle spalle quattro anni da modello Gianfranco Ferrè e Giorgio Armani.

Adesso Andrea Arru si dà al cinema e veste i panni di uno spirito demoniaco in "Resurrection. Oltre i confini del male", il corto del regista sassarese Alfredo Moreno. Ultimo episodio di una trilogia che si è aperta trionfalmente con "Eyes", miglior film al Los Angeles Film Festival.

Undici anni da compiere, nato a Ploaghe, due grandi occhi azzurri alla Paul Newman, il baby divo è felice: "Fare l'attore è più divertente che fare il modello".

Così divertente che si è sottoposto a un inverno di levatacce alle quattro e a due ore di trucco, perché le scene andavano girate all'alba negli esterni di Villa Pozzo, una casa liberty della regione semiabbandonata in viale Caprera, a Sassari. Ci racconta: "I film horror mi sono sempre piaciuti, ho iniziato a vederli a sette anni con mia mamma. Il mio preferito è The Visit. L'esorcista e The Ring mi fanno un po' paura. Anche se adesso ho capito i tanti trucchi del set".

Andrea Arru nelle vesti del fantasma
Andrea Arru nelle vesti del fantasma
Andrea Arru nelle vesti del fantasma

L'aspetto curioso è che quando Andrea si è presentato al casting un anno fa, il regista non sapeva che fosse il giovane modello famoso per avere calcato a sei anni la passerella di Pitti Bimbo a Firenze per Ferré, scelto due anni dopo da Armani per la linea Junior, fotografato da Oliviero Toscani per Original Marines.

Racconta Alfredo Moreno: "A parte la bellezza, mi è piaciuto come parlava e perché si è dimostrato molto sensibile. Ho scoperto solo dopo che faceva modello. E fa la modella anche l'altra protagonista, Stefania Lepre, che ha venticinque anni. Andrea interpreta lo spirito di un bambino morto in circostanze tragiche che infesta la villa".

Racconta il regista sassarese: "Quando in una scena è uscito dalla vasca mettendo fuori il braccio truccato, abbiamo fatto un salto per lo spavento, io e la troupe. Nonostante sapessimo che stavamo girando. Poi ci abbiamo riso, ma in quella scena è stato davvero impressionante".

Andrea Arru è stato così contento di girare il film che alla fine delle riprese è scoppiato a piangere al pensiero che fosse l'ultimo giorno. E tutti hanno consolato la mascotte, entrata nei cuori di cast e troupe per la sua genuinità. Perché Andrea è, comunque, un bambino. I genitori sono orgogliosi del fatto che riflettori e successo non abbiano cambiato il modo di essere del figlio.

Il padre Roberto Arru sottolinea: "Andrea va benissimo a scuola, gioca a calcio da attaccante nel Pgs Ploaghe e sabato ha segnato un gol, tifa il Barcellona e il suo idolo è Messi, pratica il nuoto e gli piace andare sull'hoverboard. E trova anche il tempo per giocare con gli amici".

Andrea replica: "Ci vuole un po' di sacrificio, ma riesco a fare tutto". Compreso sognare in grande. "Voglio vincere l'Oscar!".

Giampiero Marras

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