Scultore e poeta giramondo con la Sardegna nel cuore. Tore Angioni nasce a Pula il 16 aprile 1949. A 18 anni realizza la prima scultura in argilla: un autoritratto.

Poco più tardi si dedica alla pittura e alla poesia. Nel 1975 si trasferisce a San Sperate, paese d'origine della moglie. In quel luogo conosce Pinuccio Sciola e, così, comincia a dedicarsi alle sculture in pietra. Partecipa a varie collettive. Nel 1980 ecco la prima mostra personale al circolo di via Picciau a Cagliari. Poi a Quartu, Selargius e Monserrato con ospite il gruppo musicale gli Inti-Illimani. Quindi partecipa alla prima biennale sarda tenutasi alla fiera campionaria di Cagliari.

Nel 1982 personale alla galleria d'arte "Il Ragno" a Quartu Sant'Elena. Nel 1984 espone le sue opere insieme al vignettista Franco Putzolu. Proprio in quel periodo arriva il grande salto con la realizzazione della scultura in cemento "La donna che emigra".

Un'opera alta 4 metri e 50 centimetri con un peso di oltre 50 quintali. La realizza a Tiaret in Algeria. Sempre in Africa costruisce un'altra scultura: "La donna col bambino". A Tuili "Il seminatore". Nel 1988 l'opera di spicco è il presepe con i personaggi in cemento a grandezza d'uomo. Nello stesso anno porta la sua arte in Romania, precisamente a Ianca (paese di 15mila abitanti).

"Fu una sorpresa bellissima - ricorda Angioni -. Fui accolto dal Sindaco e dagli assessori, ma anche giornalisti e fotografi. Una accoglienza calorosa che non scorderò mai. L'artista, in questi luoghi, è considerato. Promisi il mio ritorno. Andai dopo pochi mesi, ottobre 1988, e realizzai la scultura di due metri: il "Seme di Vita". L'anno successivo ricevetti la chiamata del direttore della casa di cultura Clicherie Stanciu. Mi chiese la disponibilità per realizzare il monumento ai caduti di tutte le guerre nel distretto di Braila. Feci anche questa opera. Nei primi anni del 2000 proposi a Stanciu e al sindaco Fanel Chiriza se ci fosse la possibilità di far nascere un museo all'aperto coinvolgendo tutta la città. Proposta subito accolta. Aderirono anche altri artisti sardi, poi moldavi, francesi e rumeni. Oggi si contano trenta murales, quindici sculture".

Realizza poi alcune sculture nel parco di Perdasdefogu. Continuano personale e collettive: Bologna, Gallarate, Nuoro, Berlino, Oliena e in città francesi. Nel 2007, in Romania incontra il pittore Ion Voineasu. "Vide i miei dipinti e mi propose di allestire una mostra a Braila nella biblioteca regionale Panait Istrati. Andai l'anno successivo, nel mese di agosto, in macchina. Percorsi oltre 2000 chilometri da Genova. La mostra fu un successo. Fu la prima volta per un sardo".

In Romania, Angioni ha realizzato mostre personali a Buzau (nella galleria d'arte), Braila (sala comunale), Insuratei (casa di cultura), Galati (casa di cultura) e Ianca (casa di cultura e sala comunale). Sue sculture si trovano in diverse piazze sarde (Siliqua, Carbonia, Teulada, Villa San Pietro, Selargius, Palmadula, Furtei), in Algeria, Romania, Francia, Olanda e Germania. "Sono soddisfatto per quanto fatto - chiude Angioni, residente a Villamar e in passato a Settimo San Pietro -. Non avrei mai pensato di realizzare sculture fuori dall'Italia. Spero di poterne creare tante altre e migliorare. C'è sempre da imparare anche dai più giovani. A questi ultimi che si cimentano nell'arte dico: sfruttate il tempo per migliorare continuamente".
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