La samassese Simona Pittau, classe '85, fa parte dell'orchestra sinfonica di Vienna, una delle più importanti della capitale austriaca e del panorama mondiale. «Per essere felici ci vuole coraggio», ricorda più volte nel corso della chiacchierata, e la sua storia lo dimostra. Coraggio che vien fuori parlando al telefono, visto che incontrarla di persona di questi tempi non sarebbe stato possibile. Causa coronavirus, Simona Pittau ha dovuto rivedere i suoi piani e rinunciare per ora alla visita in Sardegna. È a Vienna, ormai da un anno la sua città d'adozione e, nonostante il periodo, non ha perso la grinta per combattere anche l'isolamento da Covid-19. Quando l'Italia era già in piena epidemia ha dimostrato la sua vicinanza ai compaesani con una performance sonora che ha fatto il giro dei social. Sapeva già tutto del virus prima ancora che si estendesse alla stessa Austria. Ora dal suo appartamento viennese si tiene costantemente in contatto con la famiglia e gli amici lontani e continua a suonare il suo flauto sperando di ritornare presto alla normalità quotidiana.

Incontro con la musica

«Avviene tutto grazie alla mia famiglia. Avevo quattro anni e, quando mio padre iscrive mio fratello Giulio nella banda (la Stanislao Silesu di Samassi), voglio seguirlo. A sei anni e mezzo inizio a suonare il flauto e me ne innamoro perdutamente grazie ai concerti di musica classica che ascoltavo in tv». Simona Pittau brucia le tappe della sua carriera musicale. Dopo il diploma al Conservatorio di Cagliari - a 16 anni - continua le scuole superiori e partecipa a concorsi nazionali e internazionali. Nel 2004 vince una borsa di studio a Firenze e vola a Siena per perfezionarsi. Due anni dopo è la volta del primo concorso mondiale a Pechino, al quale partecipano i cinquanta flautisti migliori al mondo. «La prima esperienza come musicista professionista avviene con la Gustav Mahler Jugendorchester, che sancisce per me il passaggio alla musica orchestrale. Si tratta di un'orchestra formata da giovani musicisti provenienti da tutta Europa grazie alla quale ho avuto l'onore di esibirmi nelle sale più prestigiose del mondo».

Dall'Italia all'estero

Teatro Lirico di Cagliari, Scala di Milano, Stoccolma, Parigi. Sono solo alcune delle tappe più importanti della carriera dell'artista trentaquattrenne che, con talento, tenacia e tanta passione, conquista il suo posto nella Wiener Symphoniker, l'orchestra sinfonica di Vienna. «Vienna è l'ombelico del mondo della musica classica. È un lusso e un onore vivere in mezzo a tanta arte e cultura, qui gli stimoli non mancano mai. Essere nata in Sardegna, a Samassi, mi ha permesso di formarmi in libertà e mi ha caricata della grinta necessaria per spingermi con risolutezza verso il mio obiettivo. La musica è in grado di dare un senso alla mia vita come ha detto qualcuno: dove le parole non arrivano… la musica parla».

Carola Onnis

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