Il livello di anticorpi, prodotti dal corpo umano a seguito dell'infezione da Coronavirus, può drasticamente diminuire nel giro di pochi mesi, esponendo - di fatto - ad un possibile secondo contagio.

È la preoccupante conclusione a cui è giunto uno studio condotto dal King's College sulla risposta immunitaria di oltre 90 ex ammalati, tra pazienti e operatori sanitari del Guy's and St Thomas', trust da cui dipende anche l'ospedale di Londra in cui prima di Pasqua è stato ricoverato in terapia intensiva il premier Boris Johnson.

Dall'analisi dei dati di laboratorio, raccolti nel corso degli ultimi mesi, i ricercatori hanno registrato come il livello di anticorpi raggiunga il suo picco dopo circa tre settimane dalla comparsa dei sintomi, per poi gradualmente diminuire, indebolendo così la potenza della risposta.

Tre mesi dopo l'infezione - sottolinea oggi il Guardian citando lo studio - soltanto il 17% di chi ha contratto il virus mantiene la stessa potenza di risposta immunitaria, destinata a ridursi in certi casi fino a non essere più neppure rilevabile.

(Unioneonline/v.l.)
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