Allarme diabete di tipo 1 in Sardegna.

I bambini nati nell'Isola detengono infatti, insieme a quelli finlandesi, il triste primato mondiale dei più colpiti da questa patologia.

In totale in Italia sono almeno 16mila i bambini affetti dalla malattia e ogni anno circa 1500 sviluppano la patalogia.

"Non è stata ancora trovata la spiegazione a questo primato condiviso da due popolazioni così lontane e differenti geneticamente", afferma Riccardo Schiaffini, responsabile di Diabetologia e patologia dell'accrescimento dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma.

Il diabete di tipo I non dà sintomi sino al momento della sua insorgenza acuta o addirittura del coma e la sua causa può sfuggire alla diagnosi vista l'assenza di marcatori di rischio.

Uno studio condotto da un gruppo di endocrinologi dell'Università di Cagliari e dell'ospedale Brotzu - Fernanda Velluzzi, Stefano Mariotti, Marco Songini e Andrea Loviselli - in collaborazione con il Bambino Gesù e l'Italian Hospital di Londra -, ha scoperto come alcuni marcatori immunologici possono predire il rischio di contrarre il diabete giovanile e quindi possono essere assai utili quando compaiono i primi sintomi per una diagnosi corretta.

Lo studio, è stato condotto su oltre ottomila scolari delle elementari e delle medie di 35 paesi e città della Sardegna, e ha permesso di identificare, in oltre dieci anni di osservazione continua, dei marcatori immunologici che possono predire il rischio di diabete giovanile.

(Unioneonline/F)
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