Il medico sardo Antonio Scalone premiato “Cardiologo più apprezzato d’Italia”
Il riconoscimento dopo il suo lavoro pluridecennale sulle malattie del cuore, in particolare le aritmiePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Ha lavorato per oltre dieci anni al Brotzu, specializzandosi sulle aritmie, e dal 2023 è consulente di Cardiologia Interventistica al San Francesco di Nuoro oltre a essere impegnato in diversi studi a Cagliari. Antonio Scalone, medico originario di Olbia che vive a Decimoputzu, ha deciso di dedicarsi alla diagnosi e al trattamento delle malattie del cuore, con esperienze anche fuori dalla Sardegna per portare competenze nell'Isola e migliorare la qualità della sanità regionale. Ora, i suoi sforzi hanno ricevuto anche un riconoscimento a livello nazionale: è stato premiato come "Cardiologo più apprezzato d'Italia" a Roma nell'ambito del MioDottore Awards 2025, fra i 43 medici maggiormente stimati.
«È stata una bella sorpresa», il commento di Scalone sul riconoscimento. «Valorizza il mio impegno nei confronti dei pazienti: essere apprezzato premia l’atteggiamento di empatia, la voglia di comunicare e avere attenzione nei confronti del paziente nel percorso di cura anche al di fuori dell’ambulatorio. Mi premia umanamente, oltre che professionalmente». MioDottore Awards è stato assegnato sulla base delle recensioni dei pazienti e dell’opinione di altri medici. Dalla Sardegna sono stati premiati altri due professionisti cagliaritani, Daniele Sabiu per ematologia ed Eliana Lai per logopedia.
Scalone, nel corso del suo lavoro, ha sviluppato il progetto dell'aritmologia pediatrica prima al Brotzu e poi al San Francesco. «Voglio sviluppare un progetto di salute di qualità in Sardegna», afferma. «Moltissimi bambini erano costretti ad andare fuori, parlare di aritmologia nell'Isola vuol dire dare qualità ai sardi e trovare professionalità vicino a loro».
I suoi studi lo hanno portato anche fuori dall'Italia, ma ha poi deciso di rientrare in Sardegna. «La mia esperienza lavorativa mi ha portato a girare per riportare nell’Isola quanto fatto in diversi corsi fra l’Italia e l’estero, per ripetere quegli interventi a livello locale e permettere un vantaggio alla popolazione. Ho voluto portare in Sardegna competenze da fuori».