L'italiano Mauro Ferrari, fra i maggiori esperti mondiali in tema di nanotecnologie e bioingegneria applicata alla medicina, è stato nominato nuovo presidente del Consiglio europeo della ricerca.

A renderlo noto è l'esecutivo europeo in una nota.

Il professor Ferrari, che attualmente lavora negli Stati Uniti dove guida il Methodist Hospital Research Institute in Texas, assumerà le nuove funzioni dal primo gennaio 2020, quando si concluderà il mandato del professor Jean-Pierre Bourguignon.

Mauro Ferrari deve la sua profonda dedizione alla medicina da un triste esperienza di vita: aveva poco più di trent'anni e tre figli quando la moglie muore per un cancro incurabile.

Lui, che sino ad allora si era dedicato alla matematica, decide allora di riversare tutte le sue competenze alla nanotecnologia e biotecnologia applicate alla medicina, e allo scopo di sconfiggere proprio quel male che gli aveva sottratto l'amore della vita.

Il suo approccio alla ricerca è innovativo: al Methodist Hospital Research of Houston, in Texas, raccoglie attorno a sé un'équipe formata da varie figure professionali, quali matematici, chimici, ingegneri, biologi e medici. È proprio dagli sforzi congiunti di questa squadra di lavoro che nasce una tecnica innovativa: la nanotecnologia. Partendo dal presupposto che ogni tipo di cancro è diverso dall'altro, e che due persone affette dallo stesso tipo di cancro presenteranno nel tempo decorsi della malattia assai diversi, il lavoro del suo team è rivolto a cure sempre più personalizzate, create su misura di ogni singolo paziente. La nanotecnologia è concepita, studiata e sperimentata a tale scopo.

Ferrari raccoglie oggi l'importante incarico in un momento strategico per lo sviluppo del settore ricerca in Europa. Nell'ambito del nuovo programma di ricerca Horizon Europe, la Commissione europea ha proposto un aumento significativo del bilancio per il Consiglio europeo della ricerca per portarlo dai 13,1 miliardi di euro del periodo 2014-2020 a 16,6 miliardi di euro per il periodo 2021-2027.

La procedura di selezione si è svolta sotto la guida di un comitato di esperti presieduto dal presidente dell'Università Bocconi Mario Monti e a cui hanno partecipato Fabiola Gianotti, direttrice del CERN, e Carl-Henrik Heldin, presidente della Fondazione Nobel.

(Unioneonline/v.l.)
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