Le nomine dei sottosegretari fanno discutere e l'auspicio di un "governo dei migliori" sembra essere disatteso.

Così la pensano molti italiani, visto che #governodeipeggiori è trending topic su Twitter.

Nomine in alcuni casi imbarazzanti, ma Mario Draghi ha dovuto fare di necessità virtù, tenendo per i suoi tecnici i ministeri chiave per il Recovery e per il resto piegandosi e mediando tra le esigenze dei vari partiti.

Gramde ironia sui renziani Elena Bonetti (ministro per le Pari opportunità), Ivan Scalfarotto (sottosegretario all'Interno) e Teresa Bellanova (sottosegretario alle Infrastrutture). Rivendicavano le dimissioni dal Conte bis come un gesto di coraggio, "noi non siamo attaccati alle poltrone", dicevano. E dopo un mese e mezzo sulle poltrone ci sono tornati, neanche un cambio nella squadra di governo di Italia Viva.

C'è la leghista Lucia Borgonzoni, già sottosegretaria nel primo governo Conte poi sconfitta da Bonaccini alle regionali in Emilia Romagna. Va alla Cultura nonostante, sua ammissione, "non legge un libro da tre anni".

Al Mef c'è l'eterna Laura Castelli, sempre presente in questi tre governi della legislatura. Dal "questo lo dice lei" a Padoan che le spiegava l'effetto dello spread sui mutui a quella volta che si trincerò dietro la segretezza del voto quando le chiesero cosa avrebbe votato in un eventuale referendum sull'uscita dall'euro, le sue gaffe sono innumerevoli.

Da un pentastellato all'altro, Carlo Sibilia, anche lui sempre sottosegretario all'Interno anche nei due governi Conte. Riconfermato anche con Draghi, di cui chiese "l'arresto" perché "ha dato il via al crac Mps". Ma i tempi cambiano, e ora è "contento che si stiano creando le condizioni per interloquire al meglio con Draghi per formare un governo politico". Sibilia è anche quello che riteneva una "farsa" lo sbarco sulla Luna e che fece una proposta di legge sui matrimoni "misti", tra uomini e animali.

Fa discutere anche il forzista Francesco Paolo Sisto, sottosegretario alla Giustizia nonostante sia l'avvocato difensore di Silvio Berlusconi nel processo Ruby.

E ancora, tornando ai leghisti, fa sorridere la gaffe di Rossano Sasso, sottosegretario all'Istruzione che ha condiviso una citazione di Topolino attribuendola a Dante. Frase cara a Salvini tralaltro: "Chi si ferma è perduto, mille anni ogni minuto". Organizzò un flash mob in spiaggia e definì "bastardo irregolare" un uomo accusato di stupro poi rivelatosi innocente.

E che dire di Stefania Pucciarelli (Difesa), la cui nomina suscita indignazione perché mise like a un commento che invocava i "forni crematori" per gli stranieri?

Infine, all'Interno c'è Nicola Molteni, che dovrà lavorare con quella Lamorgese che ha attaccato durante tutto il periodo del Conte bis. "Bocciata", scriveva a caratteri cubitali su una foto del ministro. Oggi c'è solo da "mettersi a lavorare, senza polemiche e con serenità".

(Unioneonline/L)
© Riproduzione riservata