Sono passate poche ore dal lungo discorso con cui Luigi Di Maio ha dato l'addio, o l'arrivederci, alla guida del Movimento Cinquestelle.

"I nemici sono dentro di noi", la stoccata dell'ormai ex capo politico, che ha attaccato chi in questi mesi ha "pugnalato alle spalle" M5s e ha "lavorato non per il gruppo ma per la visibilità".

La sua successione verrà decisa dopo gli Stati generali del Movimento, convocati per metà marzo, e fino ad allora la reggenza passa a Vito Crimi, componente più anziano del Comitato dei garanti del Movimento.

Ma sono in molti a temere ora per la tenuta del governo, a pochi giorni dalle decisive elezioni in Emilia Romagna, anche se secondo il premier Giuseppe Conte non ci sarà alcuna conseguenza. La decisione di Di Maio "rappresenta una tappa di un processo di riorganizzazione interna al Movimento 5 Stelle ormai in corso da tempo e che, sono persuaso, non avrà alcuna ripercussione sulla tenuta dell'Esecutivo e sulla solidità della sua squadra. Il nostro obiettivo continuerà a essere quello di costruire, incidere e fare la differenza".

"Abbiamo tanti obiettivi da perseguire - prosegue con convinzione -. Continuare ad abbassare le tasse ai cittadini, combattere l'evasione fiscale, realizzare il green new deal, una giustizia più rapida, meno burocrazia, più investimenti e più cantieri. Il Movimento deve affrontare questa nuova fase. Ora dovrà completare questo processo e abbracciare con coraggio ed entusiasmo le nuove sfide che dovrà affrontare. Auguro a Vito Crimi di svolgere al meglio il lavoro che lo attende. Con Luigi Di Maio continueremo a lavorare fianco a fianco fino al 2023 per consolidare il ruolo di primo piano dell'Italia nell'Europa e nel mondo".

Per Matteo Salvini invece, in piena campagna elettorale, "il governo è finito": "Io non me la prendo con Di Maio che ha 33 anni ma con il signor Grillo che ha portato alla fine dei Cinquestelle. Perché - dice - questa è la fine del M5s".

Anche Giorgia Meloni già vede la fine dell'esecutivo e invoca "elezioni subito per dare alla Nazione un Governo forte e coeso".

E mentre Italia Viva non dedica neppure una parola di commento all'addio, il segretario del Pd Nicola Zingaretti "abbraccia" il ministro "per una scelta difficile che rispettiamo" e invia un in bocca al lupo a Vito Crimi: "Continueremo a lavorare per dare risposte e soluzioni concrete alla persone".

(Unioneonline/D)
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