Ora che Luigi Di Maio si è dimesso, si apre la fase di transizione del M5s verso la nomina del nuovo capo politico.

Se ne occuperà il reggente Vito Crimi, il componente anziano del Comitato di garanzia, chiamato ad assumere la guida del Movimento in caso di dimissioni del capo politico e cui Di Maio ha già ufficialmente passato il testimone.

Una prima necessaria deroga allo Statuto dovrebbe essere attivata per allungare, rispetto ai 30 giorni previsti, i tempi della nomina del nuovo capo politico. Questo per consentire di arrivare fino agli Stati generali del Movimento, previsti per metà marzo.

Un'altra deroga dovrà essere assunta da Crimi per confermare la validità in carica dei facilitatori, nazionali e regionali, che per regolamento decadono con la fine del mandato del capo politico.

Intanto sono diversi i candidati alla successione dell'"enfant prodige" di Pomigliano: c'è Stefano Patuanelli, attuale ministro allo Sviluppo economico, personaggio molto gradito all'interno e al di fuori del Movimento.

E ancora la pasionaria Paola Taverna, che rappresenterebbe un ritorno alle origini più battagliere dei pentastellati. E il presidente della Camera Roberto Fico, che fa parte dell'anima più a sinistra del Movimento.

Non si esclude neanche un ritorno in pista di Alessandro Di Battista. E perché no, direttamente del fondatore Beppe Grillo.

(Unioneonline/D)
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