C'è chi vorrebbe il ritorno alle otto province, chi lascerebbe tutto come è, chi vorrebbe accontentare solo la Gallura e l'Ogliastra. E poi ci sono i Riformatori: "Noi non siamo contrari a questa o quella Provincia. Noi siamo contro tutte le Province", ricorda il capogruppo in consiglio regionale Michele Cossa.

"Noi voteremo sicuramente contro la creazione di nuovi enti, che servono solo agli apparati politici per alimentare se stessi", è il messaggio indirizzato all'assessore Quirico Sanna, che nei giorni scorsi ha ipotizzato la riesumazione di Gallura, Ogliastra e Sulcis.

In maggioranza la discussione sembra più che aperta.

"Io sono per un ritorno alle otto vecchie province, in modo da poter garantire la rappresentanza e valorizzare le peculiarità di ogni territorio", spiega il consigliere regionale del Psd'Az Stefano Schirru.

"Bisogna fare un passo indietro - sostiene invece Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti -. Le Province sono state cancellate dal centrodestra. Io non credo fossero la causa dei problemi di allora, ma di certo non sono la soluzione dei problemi di oggi". "Si vogliono ricreare i problemi del passato", avverte Alessandro Solinas, consigliere M5S.

L'ultimo assetto degli enti intermedi è stato disegnato nel 2016 dal Consiglio regionale, a maggioranza centrosinistra. La riforma aveva una prospettiva breve - almeno in apparenza - visto che la revisione costituzionale del Governo Renzi prevedeva l'abolizione di tutte le Province.

Intanto la settimana prossima dovrebbero arrivare le nuove nomine dei commissari di Sud Sardegna, Oristano e Nuoro. Insieme a loro saranno scelti anche alcuni "subcommissari" per garantire la rappresentanza di tutti i territori.

(Unioneonline)
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