Giornata decisiva per la risoluzione della crisi di governo.

Stamattina è partita al Quirinale l'ultima parte del secondo giro di consultazioni.

Al termine delle quali il Presidente della Repubblica ha convocato Giuseppe Conte domani mattina alle 9.30 al Colle. Gli darà il mandato per formare un governo politico a maggioranza Pd-M5S.

Non mancano i nodi da sciogliere. Il principale, che rischia di mandare il tavolo a gambe all'aria, è la poltrona di vicepremier su cui siede Di Maio e che il pentastellato non intende cedere. Ma per il Pd, che ha già acconsentito a lasciare Giuseppe Conte a Palazzo Chigi, il braccio destro deve essere un democratico (Andrea Orlando o Dario Franceschini tra i papabili).

A far saltare gli (instabili) equilibri anche la decisione del capo politico dei 5 Stelle di dare la parola agli iscritti della piattaforma Rousseau prima della formazione del nuovo governo ma dopo l'assegnazione dell'incarico al nuovo premier da parte del presidente della Repubblica.

La cronaca della giornata:

ORE 20.20 - Parla Renzi: "A me dare la fiducia a un governo con i M5S costa: innanzitutto dal punto di vista personale perché sono stato infangato ma penso che la politica sia pensare innanzitutto agli interessi degli italiani. Se andavamo alle elezioni aumentava l'Iva e rischiavamo la crisi economica. E ancora: "Il caos è stato creato da Matteo Salvini, tutti si chiedono cosa sia passato nella sua testa all'improvviso di mandare tutto all'aria chiedendo i pieni poteri dalla spiaggia al Papeete".

ORE 20.15 - Pd: "Il problema non è Di Maio, ma un vicepremier M5S"

ORE 20.15 - Beppe Grillo a gamba tesa: chiede ministri tecnici, "un pool di personalità competenti". "Il ruolo politico nel governo - continua - lo faranno viceministri e sottosegretari".

ORE 20.10 - Il portavoce della Presidenza della Repubblica Giovanni Grasso ha detto che Conte è convocato al Quirinale per domani mattina alle 9.30. Riceverà l'incarico di formare il governo da Sergio Mattarella.

ORE 19.10 - Mattarella si prende un po' di tempo, poi conferirà - con tutta probabilità - l'incarico a Giuseppe Conte.

ORE 18.55 - Di Maio ha indicato Conte premier e ha detto a Mattarella che c'è un accordo politico con il Pd. Ha attaccato la Lega, rivelando che Salvini gli ha offerto Palazzo Chigi. Queste, in sintesi, le parole del capo politico M5S. "Siamo un movimento post ideologico, gli schemi di destra e sinistra sono superati. I veri protagonisti della politica sono i programmi, i temi, le soluzioni, che non sono di destra o di sinistra, sono soluzioni. Giuseppe Conte è un uomo di grande coraggio che ha deciso di servire il Paese in modo disinteressato. Oggi abbiamo detto al Presidente della Repubblica che c'è un accordo politico con il Pd per un nuovo incarico a Giuseppe Conte. Abbiamo degli obiettivi da realizzare, il nostro programma è sempre lo stesso, quello che hanno votato 11 milioni di italiani alle politiche del 2018". E ancora, con riferimento alle ultime trattative: "Ci sono state in questi giorni troppe polemiche sulla mia persona. La Lega mi ha proposto di fare il presidente del Consiglio per un nuovo governo gialloverde. Con sincerità rifiuto l'offerta leghista e dico che mi interessa il meglio per il Paese, non per me stesso. Nelle ultime ore c'è stato un dibattito poco edificante su ruoli e cariche: se Mattarella dovesse dare l'incarico a Conte, chiederò che il confronto politico parta dalla realizzazione di un programma omogeneo. Solo dopo il programma si dovrà parlare di ministri, rispettando le preerogative del presidente del Consiglio e di quello della Repubblica".

ORE 18.45 - È arrivata al Colle la delegazione del Movimento 5 Stelle, guidata da Luigi Di Maio. L'ultimo colloquio di questo secondo giro di consultazioni, poi la parola passa al Capo dello Stato.

ORE 18.25 - Salvini ha chiesto a Mattarella di andare al voto. Queste le sue parole (durissime) a margine del colloquio con il Capo dello Stato. "Siamo stati diretti e onesti con il Presidente della Repubblica, cui abbiamo espresso lo sconcerto nostro e di tanti italiani di fronte all'indecoroso teatrino della guerra delle poltrone che si sta verificando da giorni. Il presidente del Consiglio lo hanno trovato a Biarritz su indicazione di Merkel e Macron, un Monti bis, per timore di un governo che stava restituendo futuro e dignità agli italiani. La Ue non ci avrebbe permesso una manovra coraggiosa, ora i no di Conte". Il leader leghista poi elenca le elezioni perse dal Pd negli ultimi anni: "Milioni si chiedono a che serve votare se quelli che mandiamo a casa ritornano grazie ai giochi di palazzo. Il Paese ha bisogno di elezioni: i collanti di questo governo sono le poltrone, le vendette e l'odio nei confronti della Lega, che ha avuto il coraggio, l'onestà, la forza e l'umiltà di rimettere il mandato dei suoi ministri nelle mani degli elettori italiani". Duro attacco al Pd, "il partito di Bibbiano di Banca Etruria, della Fornero", e stuzzica i 5S. "Noi non abbiamo cambiato idea. Siamo pronti ad andare al voto". Ancora: "Non sarebbe più onesto e risolutivo far votare gli italiani e avere per 5 anni una maggioranza stabile, solida, coerente? Questo abbiamo detto a Mattarella". In chiusura: "Comunque vada, prima o poi il voto degli italiani lo dobbiamo affrontare. E noi lo faremo a testa alta, non so altri".

ORE 18 - Se nascerà un governo con M5s "in questa sfida il Pd ha bisogno anche delle voci critiche, soprattutto se provenienti da personalità autorevoli e competenti come te. Ho e abbiamo bisogno di te, perché solo uniti potremo cambiare il destino di un Paese che, fino a pochi giorni fa, sembrava trascinato per inerzia verso un declino economico, civile e democratico senza precedenti". Così il segretario del Pd Nicola Zingaretti, risponde alla lettera di dimissioni dal Pd inviatagli da Carlo Calenda.

ORE 17.45 - Incrocio di delegazioni nel cortile d'onore del Quirinale: quella uscente di Forza Italia e quella entrante della Lega. Matteo Salvini e Silvio Berlusconi si sono trovati faccia a faccia proprio nel centro del cortile e si sono salutati dandosi la mano. Un incontro veloce poichè Salvini era atteso dal Presidente Mattarella.

ORE 17.45 - È arrivata al Quirinale la delegazione della Lega, guidata da Matteo Salvini.

ORE 17.30 - Forza Italia si oppone al governo gialloverde e chiede il voto. Queste le parole di Silvio Berlusconi a margine del colloqui con Mattarella. "Abbiamo manifestato al Presidente della Repubblica la necessità di ridare la parola agli italiani. Gli abbiamo anche manifestato la pericolosità dello scenario che si sta creando. Il governo Pd-M5S è un'operazione politicamente sbagliata, inadeguata ad affrontare i problemi lasciati sul tappeto dall'esecutivo dimissionario. L'Italia ha bisogno di svolta liberale basata su taglio delle tasse, del nucleo fiscale, sulla tutela della famiglia, su una riforma della giustizia in senso garantista. Ha bisogno di un governo amico delle imprese e di chi lavora. I principali nemici sono l'oppressione fiscale, burocratica e giudiziaria, che possono essere sconfitte solo da Forza Italia. Saremo all'opposizione di questo governo che, come quello precedente, nasce da una manovra di palazzo politicamente debole. Il nostro orizzonte è il centrodestra, che senza Forza Italia non può vincere e governare. Inizia oggi per far tornare FI ad essere il primo partito d'Italia e del centrodestra. Un centrodestra europeista, capace di interloquire con la Ue e di riaffermare il ruolo del nostro Paese nel mondo".

ORE 17 - Al Quirinale è arrivata la delegazione di Forza Italia, capeggiata da Silvio Berlusconi.

ORE 16.25 - Il Pd ha dato l'ok formale all'indicazione di Giuseppe Conte come premier. Queste le parole di Zingaretti a margine dell'incontro con Mattarella. "Abbiamo riferito al Presidente Mattarella che abbiamo accettato il nome indicato dal Movimento 5 Stelle alla presidenza del Consiglio dei ministri. Abbiamo anche riferito della nostra volontà di dare vita a un governo di svolta. Deve essere chiaro che non c'è alcuna staffetta da proseguire e alcun testimone da raccogliere, ma una nuova sfida. L'inizio, per l'Italia, di una nuova stagione politica, civile e sociale. Vogliamo un governo per i ragazzi che torneranno sui banchi di scuola e nelle aule universitarie, per i tanti che non siamo riusciti a trattenere in Italia, per coloro che cercano un lavoro, per una crescita economica basata sulla legalità e un nuovo modello di sviluppo verde, con attenzione all'equità sociale, generazionale e di genere. Amiamo l'Italia e crediamo valga la pena tentare questa esperienza. Vogliamo inoltre mettere fine alla stagione del rancore, dell'odio e della paura".

ORE 15.50 - La delegazione del Pd (ne fanno parte Zingaretti, Gentiloni, i capigruppo Delrio e Marcucci e la vicesegretaria Paola De Micheli) è arrivata al Quirinale. Prima di salire al Colle Nicola Zingaretti ha sentito telefonicamente il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

ORE 14:03: "Spero che Mattarella prenda atto che un governo Pd-M5S non rappresenta il popolo italiano, non ha un programma condiviso". Così Matteo Salvini, in diretta Facebook dal Viminale: "Mi sembra che sia un governo, invece, contro la sovranità e l'indipendenza di questo Paese".

ORE 13:29 - Carlo Calenda si è dimesso dalla direzione del Pd con una lettera a Nicola Zingaretti e Paolo Gentiloni. Decisiva per la decisione l'alleanza con il M5S. Nel lungo testo l'eurodeputato annuncia di lasciare la carica dirigenziale ma "non la comunità" del Pd.

ORE 11:16 - È terminata la direzione del Pd, che ha dato mandato a Nicola Zingaretti a dare la disponibilità nelle consultazioni a verificare le possibilità di un nuovo governo con un mandato esplorativo. Tutti i componenti della direzione hanno votato a favore della relazione del segretario, tranne il senatore Matteo Richetti che ha detto no.

ORE 11:15 - È il turno al Quirinale di Giorgia Meloni, con Fratelli d'Italia: "Abbiamo ribadito la nostra posizione chiara e semplice. Per noi l'unico sbocco possibile è lo scioglimento immediato delle Camere e il ritorno alle urne. Abbiamo chiesto a Mattarella di valutarlo anche nel caso in cui M5S e Pd confermassero la loro volontà di procedere verso il 'patto della poltrona', che è un inganno". Poi l'annuncio: "Scenderemo in piazza se questo governo dovesse nascere: a piazza Montecitorio il giorno della fiducia".

ORE 10:55 - "Sono ore molto difficili per il Paese - le parole di Luigi Di Maio, intercettato dai giornalisti mentre entra a Palazzo Chigi - in cui ognuno dovrebbe saper dimostrare responsabilità. Ci siamo ritrovati in una crisi di governo senza un perché, per colpe che non sono certo attribuibili al M5S. Mi sorprende che qualcuno sembri essere più concentrato a colpire il sottoscritto che a trovare soluzioni per gli italiani. Ma questa è la politica. Anzi, questa è una certa politica, abituata a concepire il dibattito non come un'occasione di crescita, bensì come uno scontro continuo e sistematico sulle persone".

ORE 10:21 - "Se il presidente del Consiglio è indicato dal M5S è ragionevole che il vicepremier sia del Pd. Il termine veto è sbagliatissimo, noi poniamo una condizione politica per far capire che stiamo entrando in una fase nuova", dice il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando.

ORE 10 - Sale la delegazione del Gruppo Autonomie del Senato: "Ci auguriamo che nasca un nuovo governo con una forte inclinazione europeista, una attenzione particolare per le minoranze linguistiche e le regioni a statuto speciale, con una parte significante di moderati", ha detto al Quirinale Julia Unterberger, presidente del gruppo per le Autonomie al Senato.

(Unioneonline/D-L)

© Riproduzione riservata