"Non voglio più criticare il governo Conte, Di Maio e Salvini, ora voglio sconfiggerlo". Così il segretario Nicola Zingaretti prova a caricare i dem nel corso dell'Assemblea nazionale all'hotel Ergife, a Roma.

"Il voto per il Pd è in aumento - osserva Zingaretti - se non parlano di noi non è perché contiamo meno ma perché ci temono".

Si apre un'altra fase, la leggere risalita alle europee, con tanto di sorpasso ai 5 Stelle, è ancora troppo poco: "Abbiamo fatto un primo passo, ora vogliamo fare la storia. Perché siamo noi l'unica alternativa credibile a questa deriva italiana. Ora il nostro primo compito è imporre un'altra agenda, non essere subalterni agli altri, essere proprietari del nostro destino".

E ancora: "Oggi abbiamo contro una forte destra illiberale, guardare in faccia a questa destra è l'unico modo per sconfiggerla".

I Cinque Stelle? "Sono diventati un'amara stampella, e tanti elettori se ne stanno accorgendo. Quindi non basta più urlare e denunciare, ora bisogna definire le nostre proposte e aprire un grande confronto nel Paese".

Quanto al partito non usa mezzi termini Zingaretti. "Serve una rivoluzione. Va cambiato tutto, così non si può andare avanti. Il Pd non deve più essere un arcipelago dove si esercita il potere, con un regime correntizio che soffoca tutto. Ci sono realtà territoriali feudalizzate, ma abbiamo ancora un prezioso patrimonio di militanti".

Un partito senza uomo solo al comando. "No al modello Salvini, credo a un partito che sopravviva ai suoi leader, con una comunità organizzata. Entro novembre prendiamo una decisione sullo statuto, ma ora lavoriamo assieme. A partire dai forum".

C'è anche il tempo per un saluto, "fatto con orgoglio", al nuovo presidente del Parlamento europeo. "David Sassoli, un democratico, un europeista. A chi ci diceva scioglietevi dico che siamo noi a rappresentare l'Italia nelle istituzioni europee".

(Unioneonline/L)
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