Nuovi scontri all'interno del Pd.

Dopo l'autosospensione dell'ex ministro Luca Lotti, coinvolto nel caso delle nomine nelle procure, nuove polemiche nel partito, dopo che il segretario nazionale Nicola Zingaretti ha reso nota la composizione della nuova segreteria.

Le accuse arrivano dall'area "giachettiana", la più vicina all'ex premier Matteo Renzi, che lamenta scelte a senso unico e che "spaccano" il partito, con l'esclusione di esponenti della corrente dalle nomine.

"La segreteria del Pd resa nota da Zingaretti non assomiglia al partito del noi. Vedo un'unica matrice identitaria in un partito che è nato per valorizzare i riformismi. È una scelta che non condivido", le parole su Twitter del capogruppo al Senato Andrea Marcucci.

Sulla stessa linea anche la senatrice Simona Malpezzi: "Dicevano 'partito unitario' nel 'rispetto del pluralismo'. Poi però hanno fatto la segreteria. La loro. Buon lavoro alla segreteria di Zingaretti"

Zingaretti ha scelto Andrea Martella come coordinatore, mentre Enzo Amendola sarà il responsabile per gli esteri e cooperazione internazionale, Chiara Braga si occuperà dell'agenda 2030/sostenibilità, Pietro Bussolati seguirà imprese e professioni.

Ad Andrea Giorgis la responsabilità delle riforme istituzionali, Maria Luisa Gnecchi si occuperà di welfare, Roberto Morassut avrà la responsabilità delle infrastrutture, aree urbane e periferie, Nicola Oddati del Mezzogiorno.

Della segreteria faranno parte anche Roberta Pinotti che si occuperà delle politiche della sicurezza, Giuseppe Provenzano, incaricato di seguire le politiche del lavoro, Marina Sereni con delega agli enti locali e autonomie, Camilla Sgambato per la scuola, Stefano Vaccari, responsabile dell'organizzazione, Antonella Vincenti per la pubblica amministrazione e Rita Visini con l'incarico di seguire il terzo settore e l'associazionismo.

(Unioneonline/F)
© Riproduzione riservata