Luca Lotti si autosospende dal Partito Democratico "fino a quando questa vicenda non sarà chiarita".

La vicenda in questione è l'inchiesta che sta sconvolgendo la magistratura italiana dopo la deflagrazione del "caso Palamara", con l'ex ministro dello Sport che avrebbe partecipato ad alcuni incontri con i magistrati finalizzati in qualche modo a "condizionare" le nomine di giudici.

LA LETTERA - Lotti ha comunicato la sua decisione al segretario dem, con una lettera dove si legge: "Mi autosospendo non perché qualche moralista senza morale oggi ha chiesto un mio passo indietro. No. Lo faccio per il rispetto e l'affetto che provo verso gli iscritti del Pd, cui voglio bene e perché voglio dimostrare loro di non avere niente da nascondere e nessuna paura di attendere la verità".

"Davvero - prosegue Lotti - si vuol far credere che la soluzione a migliaia di nomine sia presa nel dopo cena di una serata di maggio? Davvero si vuol prendere a schiaffi la realtà in nome dell'ideologia, dell'invidia, dell'ipocrisia?".

Poi la chiosa: "Io sono innocente. Spero di cuore che lo sia anche chi mi accusa di tutto, senza conoscere niente".

LE INTERCETTAZIONI - Il deputato Pd, già coinvolto nel caso Consip, è finito nel mirino dopo la divulgazione di un'intercettazione risalente al 9 maggio scorso durante un incontro con un altro esponente Pd, Cosimo Ferri, Luca Palamara e alcuni consiglieri del Csm.

Nel corso della serata Lotti avrebbe detto, tra l'altro, riferendosi al vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura David Ermini, "qualche messaggio gli va dato forte".

Le intercettazioni sono contenute nell'atto di incolpazione con cui il procuratore generale della Corte di Cassazione, Riccardo Fuzio, ha avviato l'azione disciplinare a carico di 5 consiglieri del Csm.

SALVINI - La diffusione delle intercettazioni sta creando però un caso nel caso.

A tuonare contro la divulgazione anche il ministro dell'Interno Matteo Salvini.

"Non entro nel merito di quello che sto leggendo, mi permetto di dire, l'ho detto in altre occasioni e lo dico adesso che coinvolge magistrati, che è incivile leggere sui giornali intercettazioni che non hanno rilievo penale e spero che essendoci anche loro questo volgare e indegno canale di comunicazione tra alcuni uffici delle procure e alcune redazioni di giornali" finisca perché "non è degno di un paese civile", ha detto il vicepremier e leader della Lega.

Aggiungendo: "Quello che serve all'indagine è giusto che venga conosciuto, le chiacchiere senza rilievo penale non devono finire sui giornali".

Salvini poi spiega: "L'ho detto a Bonafede e al premier Conte: o la riforma della giustizia si fa adesso, o non si fa per i prossimi cento anni. Penso che settimana prssima, mercoledì o giovedì, ne parleremo col ministro Bonafede".

IL COLLE - Intanto, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che presiede il Csm, ha indetto per il 6 e 7 ottobre prossimo le elezioni suppletive per sostituire i membri togati del Csm rappresentanti dei pm dimissionari.

Un passaggio, si apprende dal Colle, necessario per "voltare pagina, restituendo alla magistratura prestigio e fiducia" incrinati per le vicende delle ultime settimane.

(Unioneonline/l.f.)
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