Nell'ordine: profilo Facebook oscurato, nota di scuse, mail con notifica di espulsione e lista cancellata dal sito del Movimento 5 Stelle.

I guai di Alessandro Murenu, cardiochirurgo 58enne dell'ospedale Brotzu, sono cominciati subito dopo la sua ufficiale candidatura a sindaco di Cagliari in corsa con i Cinque Stelle, e in poche ore la situazione è precipitata.

Prima ancora della nota ufficiale del Movimento, che confermava la revoca dell'appoggio alla sua lista, già mercoledì alle 17 sulla posta elettronica di Murenu era arrivata una mail "stringata", dicono i suoi collaboratori, con cui i vertici pentastellati gli comunicavano che non era più il candidato grillino. Per questioni di etica.

Le posizioni espresse da quei post condivisi su Facebook, riemersi dal marasma della rete, nei quali ci si chiedeva se "chiamare l'aborto 'un diritto della donna' è come chiamare la lapidazione femminile 'un diritto dell'uomo'" e ancora si dichiarava che le unioni civili tra persone dello stesso sesso "non possono essere ritenute omogenee al matrimonio", non sono "in linea" con quelle del Movimento.

A nulla è valsa la nota con cui Murenu si è scusato, sostenendo che "la legge 194 non si tocca, così come non si torna indietro sui diritti delle persone omosessuali. La mia vita professionale e familiare testimonia questi valori, anche a difesa dei diritti dei migranti, ma prendo atto che con l'apertura della campagna elettorale si è messa in moto anche la macchina del fango".

Ieri la notizia, già nell'aria dopo la sparizione della lista, è stata diffusa ufficialmente e in serata Luigi Di Maio ha ribadito la posizione del Movimento, che si propone di fare da "argine sui diritti civili". E se Murenu "ha posizioni medievali" su queste questioni, "non può rappresentarlo".

Nessuna sostituzione last minute, non ci saranno candidati sindaci a Cagliari.

(Unioneonline/D)
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