Le dimissioni di Giulia Sarti - la parlamentare del Movimento 5 Stelle coinvolta nello scandalo "Rimborsopoli" - dalla presidenza della Commissione Giustizia della Camera sono un "atto doveroso".

Lo ha affermato il leader politico Luigi Di Maio, intervenuto oggi sul caso.

Il vicepremier ha spiegato che sull'eventuale espulsione della parlamentare dovranno pronunciarsi i probiviri, aggiungendo però che, secondo lui, sarebbe "doverosa":

Le sue dichiarazioni fanno seguito alle parole di questa mattina del portavoce Rocco Casalino, chiamato in causa in una chat dalla stessa Sarti: "Si è coperta dietro il mio nome con l'allora compagno, se avessi saputo di questi ammanchi o di giri strani l'avrei messa fuori. Io non tutelo i parlamentari, ma il Movimento, come sanno tutti".

Intanto Bogdan Andrea Tibusche sta valutando una querela per calunnia o una richiesta civile di risarcimento danni nei confronti della ex.

"A seguito delle notizie riportate sulla stampa in merito alla richiesta di archiviazione per la querela da me sporta nei confronti di Andrea Tibusche Bogdan, annuncio le mie dimissioni da presidente della Commissione giustizia della Camera e, a tutela del M5S, mi autosospendo", ha fatto sapere con una nota l'ex presidente della Commissione Giustizia.

"Preciso che né Ilaria Loquenzi né Rocco Casalino mi hanno spinto a denunciare nessuno, ma si sono limitati a starmi vicino nell'affrontare una situazione personale e delicata", si legge ancora nel documento.

LA VICENDA - Lo scandalo rimborsi M5S è scoppiato alla vigilia delle elezioni politiche dello scorso 4 marzo.

Il nome di Sarti era spuntato nell'elenco rivelato dal programma televisivo "Le Iene" di deputati che da eletti non avevano restituito parte degli stipendi al Movimento.

La deputata aveva accusato appunto l'ex fidanzato di averla ingannata.

Il 32enne era stato denunciato dall'allora fidanzata che lo aveva accusato di essersi intascato 23mila euro dei rimborsi da parlamentare che avrebbe dovuto destinare al fondo per il microcredito.

Quando fu interrogato dal pm Davide Ercolani, un anno fa, Bogdan disse invece che se aveva agito, sul conto corrente online della deputata, lo aveva fatto con la consapevolezza di lei e avendone le password.

Inoltre aveva consegnato alla Procura una chat in cui Sarti gli annunciava la querela per togliersi dall'imbarazzo delle restituzioni "fantasma", con bonifici annullati all'ultimo momento.

Ieri il procuratore capo, Elisabetta Melotti e il pm Ercolani hanno firmato la richiesta di archiviazione; per loro dunque non ci sono stati reati.

(Unioneonline/F)
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