Il bilancio degli attacchi del giorno di Pasqua in Sri Lanka si abbassa a 253 vittime.

Le autorità inizialmente avevano parlato di 359 morti ma, a quanto si apprende, alcuni corpi sono stati contati due volte a causa delle gravi mutilazioni subite. Il ministero della Salute ha reso noto l'annuncio una volta terminate le autopsie e i controlli incrociati con i dati relativi al Dna.

Intanto il capo della Polizia nazionale, Pujith Jayasundara, si è dimesso. Si tratta del secondo alto funzionario del Paese ad aver abbandonato l'incarico dopo quanto successo: il primo era stato il ministro della Difesa, Hemasiri Fernando. Intanto le indagini vanno avanti con gli agenti che hanno arrestato complessivamente 76 persone, in relazione a quanto successo, e diffuso le foto di sei persone sospettate di essere gli attentatori.

Da registrare in queste ore una nuova esplosione a Pugoda, a pochi chilometri da Colombo, avvenuta in un terreno a poca distanza dal tribunale cittadino. Fortunatamente non ci sono stati feriti.

IL RACCONTO - E gli attimi di paura di quel giorno sono rimasti ben impressi nella mente di Luisa Pillosu, 34enne di Lanusei in vacanza in Sri Lanka, che ha raccontato la sua esperienza a L'Unione Sarda: "Ero lì con tre amiche spagnole e ci siamo spaventate molto. Vivere il coprifuoco e la chiusura di tutti i social per motivi di sicurezza, oltre a temere ulteriori atti terroristici, non è piacevole".

(Unioneonline/M)
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