Salgono a 359 le vittime degli attentati kamikaze della domenica di Pasqua in Sri Lanka.

Secondo fonti della Polizia, sale di ora in ora il numero dei morti negli ospedali a causa delle gravi lesioni riportate.

Le esplosioni, rivendicate dallo Stato Islamico, hanno sino ad ora portato al fermo di 60 persone, con altri 18 arresti nella notte.

E riguardo la matrice terroristica non ci sono più dubbi: ieri l'agenzia di propaganda Amaq ha pubblicato una dichiarazione contenente i nomi di battaglia di coloro che sarebbero dietro la strage.

Nella foto compaiono otto uomini responsabili degli ordigni: sette di loro col volto coperto, tre con in mano armi da taglio, uno con un fucile d'assalto.

La dichiarazione dell'Isis afferma che tre combattenti chiamati Abu Obeidah, Abu Baraa e Abu Moukhtar hanno attaccato gli hotel Shangri-La, Cinnamon Grand e Kingsbury.

Altri tre, identificati come Abu Hamza, Abu Khalil e Abu Mohammad, hanno colpito tre diverse chiese a Colombo, Negombo e Batticaloa. Un altro combattente, Abu Abdallah, ha ucciso tre poliziotti in un attacco in un sobborgo di Colombo.

Attese notizie dal portavoce della Polizia locale, Ruwan Gunasekera, per stabilire il bilancio definitivo.

(Unioneonline/M)

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