Continuano le ricerche di Luca Tacchetto e della sua amica canadese Edith Blais, scomparsi nel nulla lo scorso 15 dicembre durante un viaggio in Burkina Faso.

"L'ipotesi più probabile è che si tratti di un rapimento", ha dichiarato Nunzio Tacchetto, il padre del 30enne padovano nel corso di un'intervista al Corriere Veneto.

Lo stesso Tacchetto dice di avere "fiducia" nel lavoro degli inquirenti e nella Farnesina, che sta seguendo da vicino l'indagine.

Commenti alla vicenda - e riscontri sulla tesi del sequestro - arrivano anche dal Canada, per voce del presidente Justin Trudeau. "In base a tutto quello che so finora, non ci è stato detto nient'altro se non che si crede che sia viva", ha detto il leader di Ottawa a proposito della connazionale.

Il ministero degli Esteri di Roma, dal canto proprio, fa sapere che le indagini continuano, chiedendo però il massimo riserbo.

Nel frattempo, nel piccolo Paese africano è avvenuto un vero e proprio terremoto politico. Il premier del Burkina Faso, Paul Kaba Thieba, e il suo governo hanno infatti rassegnato le dimissioni, accettate dal presidente Roch Marc Christian Kaboré.

Al momento non sono state fornite spiegazioni sul passo indietro.

Per alcuni, però, alla base della decisione ci sarebbe la difficoltà riscontrata nell'esecutivo di far fronte all'ondata di rapimenti e violenze messe in atto da gruppi jihadisti attivi soprattutto nei territori del nord, al confine con il Niger.

Proprio qui di recente è stato trovato il corpo senza vita di un altro cittadino canadese, Kirk

Woodman, geologo che lavorava per la società mineraria di Vancouver Progress Mineral Mining Company.

(Unioneonline/l.f.)
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