Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla nuova stretta di Natale per contenere l'andamento dei contagi da Covid-19, con l'indice Rt nazionale che è tornato a crescere (da 0,82 a 0,86) dopo settimane di calo costante.

Questa sera a Palazzo Chigi le ha illustrate il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa.

Secondo quanto si legge nel decreto, composto da tre articoli, tutta l'Italia sarà zona rossa tra il 24 dicembre 2020 e il 6 gennaio 2021 nei giorni festivi e prefestivi, arancione nei giorni lavorativi.

Come regole generali resta il coprifuoco, sempre dalle 22 alle 5 del mattino. E resta il divieto di spostamenti tra Regioni che scatta già da lunedì 21 dicembre e durerà sino al 6 gennaio.

IL CALENDARIO DEI DIVIETI - In dieci giorni su 14 si applicheranno sull'intero territorio nazionale le misure del Dpcm del 3 dicembre sulle zone rosse. Parliamo del 24, 25, 26, 27, 31 dicembre, 1, 2,3, 5 e 6 gennaio.

In questi giorni saranno chiusi tutti gli esercizi commerciali (salvo quelli con generi di prima necessità come farmacie, edicole, tabacchi, supermercati), i bar e i ristoranti. Si potrà uscire di casa solo per motivi di lavoro, salute e necessità, con autocertificazione (salvo alcune deroghe di cui parleremo dopo). Vietati gli spostamenti tra comuni. E' sempre consentito svolgere attività motoria "in prossimità della propria abitazione" o sportiva all'aperto. Chiese e luoghi di culto possono restare aperti fino alle 22.

Nei quattro giorni da zona arancione (28,29, 30 dicembre e 4 gennaio) qualche libertà in più. Restano chiusi bar e ristoranti, ma possono aprire i negozi al dettaglio, fino alle 21. Resta il divieto di spostamenti tra comuni, ma si potrà uscire all'interno del territorio comunale senza esibire l'autocertificazione.

LE DEROGHE - Sono due. La prima riguarda gli spostamenti all'interno del proprio comune nei giorni da zona rossa, consentirà ai familiari (pochi) di riunirsi, ma anche di andare a trovare gli amici. Non per i cenoni, visto il coprifuoco, ma per i pranzi.

"Durante i giorni festivi e prefestivi compresi tra il 24 dicembre 2020 e il 6 gennaio 2021 lo spostamento verso le abitazioni private è consentito una sola volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le ore 05,00 e le ore 22,00, verso una sola abitazione ubicata nella medesima regione e nei limiti di due persone, ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi", si legge nella bozza.

La seconda deroga riguarda gli spostamenti tra comuni. Nel periodo delle festività si potrà uscire dal territorio dei piccoli comuni sotto i 5mila abitanti entro un raggio di 30 chilometri. Ma "non ci si potrà muovere per andare nei comuni capoluogo, anche se si trovano in un raggio di 30 chilometri".

I RISTORI - Tensione sui ristori alle categorie colpite. "Se il 3 dicembre dai indicazioni sulle aperture e il 18 torni sui tuoi passi e chiudi tutto, stai producendo un danno enorme a tutti quegli esercizi che nel frattempo si erano organizzati sulla base delle regole indicate. Ogni decisione presa deve accompagnarsi a ristori adeguati, pari al 100%", è la posizione espressa in Consiglio dei ministri da Teresa Bellanova di Italia Viva.

Nel decreto legge approvato ci sono 645 milioni per bar e ristoranti. "Ristori al 100% di quanto già ricevuto sulla base del decreto rilancio", ha spiegato il premier. A gennaio arriverà un altro decreto ristori per le altre categorie, e "anche con il contributo dell'opposizione stiamo rafforzando gli interventi per autonomi e partite Iva".

LE SANZIONI - Per chi viola i divieti previsti dal nuovo decreto sono previste sanzioni da 400 ai mille euro, "ai sensi dell'articolo 4 del decreto legge del 25 marzo 2020 numero 19 convertito nella legge del 22 maggio 2020 numero 5".

(Unioneonline/L)
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