Chiede un ultimo sforzo il presidente del Consiglio, perché con l'arrivo dei vaccini "abbiamo davanti la fine di questo incubo".

Giuseppe Conte interviene a tarda sera per illustrare le misure del decreto di Natale.

"Nessun ritardo", rivendica, "il metodo adottato finora funziona, quando siamo partiti eravamo con l'Rt a 1,7, ora è a 0,86, tanto che secondo i parametri la prossima settimana tutte le Regioni potrebbero passare a zona gialla".

"Ma la situazione - sottolinea - è difficile in tutta Europa, Francia, Germania, Regno Unito, Svezia. Il virus circola dappertutto, si lascia piegare ma non sconfiggere, per questo gli esperti temono un'impennata nel periodo natalizio".

Il premier ricorda che alla base del decreto approvato c'è un documento del Cts, che "si è riunito nei giorni scorsi e ci ha fatto pervenire la forte preoccupazione per gli assembramenti durante le festività natalizie".

"Non è facile - riconosce il presidente del Consiglio -, ma dobbiamo intervenire per rafforzare le misure necessarie a cautelarci meglio in vista della ripresa delle attività che avverrà a gennaio. Abbiamo approvato un decreto legge cogliendo il punto di equilibrio tra la stretta e le deroghe necessarie in considerazione dell'importanza sociale e ideale delle festività".

Quindi passa a illustrare tutte le misure e le deroghe consentite, e rispondendo alla domanda della giornalista di Sky precisa. "Non entriamo nelle case degli italiani, a meno che non ci siano flagranze di reato. Il nostro decreto infatti è concepito come limite alla circolazione. Ci vuole l'autocertificazione".

I RISTORI - "Li abbiamo inseriti già nel decreto legge, perché comprendiamo le difficoltà economiche e i sacrifici richiesti, siamo accanto agli imprenditori, chi subisce danni sarà subito ristorato. Il decreto dispone immediato ristoro per 645 milioni a bar e ristoranti costretti alla chiusura, riceveranno il 100% di quanto già ricevuto sulla base del decreto rilancio. E il Parlamento, grazie anche al contributo dell'opposizione, sta rafforzando interventi per lavoratori autonomi, partite Iva. E con il decreto ristori di gennaio compenseremo anche le perdite degli altri operatori".

IL CASHBACK - Difende il cashback, Conte: "Non è un alleato degli assembramenti, ma dei cittadini. E' una misura di sistema i cui benefici vanno ben al di là della pandemia. Serve per la digitalizzazione della nostra economia e dà ristoro alle famiglie".

I VACCINI - Rispondendo alle domande, ribadisce che i vaccini "non saranno obbligatori". "Li offriamo facoltativamente, ma promuoviamo una campagna per spiegare a tutti che è sicuro e viene testato dalle istituzioni più accreditate in Europa, spero che tutti si sottopongano".

LE VITTIME - Sui tanti morti in Italia: "Siamo la seconda popolazione più anziana al mondo dopo il Giappone, molti anziani hanno comorbilità. Inoltre i nostri anziani, a differenza di quanto accade in altri Paesi, hanno molti più contatti con i loro familiari".

SCUOLA - "La pandemia ci sta insegnando, tra le lezioni, che dobbiamo mantenerci sempre pronti a intervenire. Abbiamo programmato al momento un recupero della didattica in presenza al 7 gennaio. Nel corso del Cdm c'è stata una pausa durante la quale i ministri Azzolina, Boccia, e De Micheli mi hanno informato che i tavoli presso i prefetti stanno funzionando molto bene, con sinergia. Questo ci dà maggiore fiducia per la ripresa in presenza a gennaio". Quanto allo scaglionamento degli ingressi, il premier ha spiegato che è un tema che non può essere affrontato a livello nazionale. Devono essere gli enti locali d'intesa con le scuole a predisporre un calendario che preveda gli ingressi scaglionati nelle aule.

(Unioneonline/L)
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