Entro l'anno avremo due milioni di dosi di vaccino anti Covid. Parola di Piero Di Lorenzo, presidente dell'Irbm, l'azienda di Pomezia protagonista assieme all'Università di Oxford dello sviluppo e la sperimentazione del farmaco.

A proposito dello stop causato da una reazione avversa che poi si è rivelato non essere legata al vaccino, ha detto: "Non abbiamo fatto neanche in tempo a fermarci, tutto si è risolto in 24 ore con la commissione scientifica indipendente che ha stabilito che la reazione non dipendeva dal vaccino".

La sperimentazione è in corso su 50mila volontari, e non si sono registrate ad oggi reazioni avverse. "Se nella fase 1 e 2 si vaccinano soggetti sani, nella fase 3 si reclutano anche persone con patologie a volte severe, dunque è fisiologico che si registrino criticità".

Se non si verificano altri eventi, dunque, si può tranquillamente arrivare a distribuzione entro fine anno. "L'ipotesi novembre è tuttora in campo, incrociando le dita aspettiamo con cauto ottimismo".

Ad ora i risultati della sperimentazione del vaccino sono "una forte risposta immunitaria e una produzione importante di linfociti, esattamente quel che deve fare un vaccino, il risultato è anche migliore delle nostre aspettative".

L'Europa ha ordinato 300 milioni di dosi e ne ha opzionate altri 100 milioni, che andranno distribuite entro giugno 2021. L'Italia ne ha ordinate 70 milioni, i primi due o tre milioni arriveranno entro fine anno. Il vaccino costerà due euro e mezzo a fiala, "il prezzo industriale all'osso".

(Unioneonline/L)
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