I test sul vaccino anti-coronavirus condotti da AstraZeneca e Oxford, su cui l'Italia sta puntando per avere le prime dose disponibili entro la fine del 2020, sono stati sospesi per una reazione "potenziale non spiegata" su uno dei volontari che ha accettato di partecipare alla sperimentazione.

La battuta d'arresto è stata annunciata dalla società, in una nota, dove si precisa che si tratta di "un'azione di routine che si adotta durante i test nel caso ci si trovi davanti a una inspiegata" reazione.

Una sorta di atto dovuto, insomma, spiega AstraZeneca, per "assicurare l'integrità del processo dei test".

"Stiamo lavorando - spiega la multinazionale - per accelerare la revisione del singolo evento al fine di ridurre al minimo qualsiasi potenziale impatto sulla tempistica dello studio". I test potrebbero riprendere già la prossima settimana, spiega il Financial Times citando fonti interne ad AstraZeneca.

Lo stop alla sperimentazione "non riguarda i 50mila volontari già vaccinati, che continueranno ad essere sottoposti a monitoraggio e studio", riguarda solo "l'arruolamento di nuovi volontari per i test nei Paesi in cui la sperimentazione deve essere ancora avviata", spiega Piero Di Lorenzo ad dell'Irbm di Pomezia.

INFIAMMAZIONE SPINALE - A quanto si apprende, la reazione sospetta registrata in un volontario è stata un'infiammazione dei nervi spinali. Ma non è detto che sia collegata al vaccino.

"Nelle sperimentazioni può succedere che si registrino reazioni non attese, ma questa potrebbe anche derivare da cause esterne", spiega l'immunologo Alberto Mantovani, direttore scientifico dell'Irccs Humanitas di Milano. "Quello annunciato da oggi - sottolinea - è il secondo stop per il candidato vaccino Oxford: qualche tempo fa il primo, sempre per una reazione sospetta in un volontario, ma poi si rivelò un falso allarme perché non era dovuta al vaccino. Questo è un modo saggio e prudente di procedere".

(Unioneonline/l.f.-L)

"LO STOP DIMOSTRA L'IMPORTANZA DEI TEST"

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