"Sono trascorsi 16 lunghi anni e il mondo del 2020 non è quello del 2004, sono cambiate tante cose, la tecnologia ha invaso la nostra vita, ma purtroppo non è cambiata la bieca indifferenza di un manipolo di uomini e donne che portano un segreto infame nella loro sporca coscienza. Quella non è cambiata, continua a rimanere, graniticamente ferma, nella terra arida della menzogna. Un manipolo di esseri che dopo 16 anni non hanno il coraggio di frantumare questa cappa di menzogna. Noi siamo qui pronti ad ascoltarvi se avrete il coraggio di cambiare".

È questo il messaggio che scrive sui social l’avvocato Giacomo Frazzitta, legale della famiglia Pipitone. Sono trascorsi 16 lunghi anni dalla misteriosa scomparsa della piccola Denise. Nessuno ha mai dimenticato quello sguardo pieno di amore, quegli occhi innocenti che non conoscevano cattiveria. Oggi il mondo è cambiato, rapidamente. La domanda, però, non è mutata. Quella è rimasta la stessa: dov’è Denise Pipitone? Da chi è stata rapita? Perché?

Il 1° settembre del 2004 sembrava un giorno come un altro a Mazara del Vallo. Erano le 8.30 del mattino e Piera Maggio aveva affidato i suoi due figli alla propria madre per recarsi al corso d’informatica. Tutto cambia alle 12.30, quando riceve una chiamata in cui le comunicano che Denise, la sua bambina, era scomparsa e tutti la stavano cercando. Piera si precipita subito a casa, in via Domenico La Bruna, alla periferia del paese, vicino al cimitero. Il mercoledì mattina, a circa 500 metri in linea d’aria, si svolge il mercato rionale.

La donna ripete agli inquirenti che Denise non si sarebbe mai allontanata da sola. Qualcuno sicuramente l’aveva rapita. Ma chi? L’ultima traccia della bimba risale alle 11.35 di quella mattina, quando giocava nel garage-cucina con la nonna mentre questa preparava da mangiare. Denise si era accorta improvvisamente della presenza del cuginetto e gli è corsa dietro ma il cuginetto non l’ha vista. Dov’è Denise? Chi l’ha portata via?

Angelo Barraco
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