"Io mi impongo di pensare positivo. Soltanto, non vorrei che da lunedì ci fossero gli italiani in fila fuori dai Comuni a chiedere soldi che non ci sono".

Lo ha dichiarato il leader della Lega, Matteo Salvini, in un'intervista al "Corriere della Sera" sulla gestione da parte del governo Conte dell'emergenza coronavirus.

"I soldi annunciati - spiega - sono quelli che già facevano parte dei bilanci, e che i Comuni stavano usando per altro. Se ascoltando la televisione al sabato sera, uno si sente dire che ci saranno i buoni per la spesa, le bollette e quant'altro, magari s'ingenerano aspettative a cui poi difficile dare seguito", "I 400 milioni - aggiunge -, quanto sono a persona: 6 euro?".

Salvini avanza dunque la sua proposta: "Che si stampasse moneta. La Svizzera, compilando un foglio, ti mette a disposizione fino a 500mila euro, la Gran Bretagna ti garantisce fino all'80% dello stipendio, gli Usa destinano fino a 2.000 euro a famiglia. Loro possono farlo. Noi no, perché abbiamo l'euro. E, fatemi dire, anche questa Europa", "ho apprezzato anche Conte quando ha detto 'se è così, facciamo da soli'".

Salvini continua così le sue proposte: "Un'emissione di titoli italiani con un tasso di vantaggio. Oggi, l'Ue non lo permette.

"Ma a fronte di un Ue che ti lascia da solo, di una Germania che ti mette le dita negli occhi e di un Consiglio che quando scoppia un incendio ti dice 'vediamo tra 15 giorni', che cosa si deve fare?". E ancora, "noi abbiamo scritto un decreto di 19 articoli per mettere a disposizione le casse integrazioni. Se il governo non impone che siano le banche, con la garanzia dello Stato, ad accreditare subito le casse integrazioni sui conti dei cittadini, diventa un problema serissimo. Anche i sindaci, preferirebbero di gran lunga che lo Stato garantisse per i debiti dei Comuni. Allora sì che si libererebbero grandissime risorse per affrontare l'emergenza. Quella sanitaria e quella economica".

(Unioneonline/F)
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