Clamoroso addio del Salone dell'auto che, dopo cinque edizioni, lascia Torino per la Lombardia.

La decisione annunciata dagli organizzatori ha l'effetto di un'altra frustata che scuote la maggioranza M5s e riapre la ferita aperta dalle Olimpiadi invernali 2026 assegnate a Milano-Cortina.

"Sono furiosa per la decisione del comitato organizzatore - commenta la Appendino -. Una scelta che danneggia la città". Il primo cittadino minaccia le dimissioni e ne ha per tutti: se la prende anche con i suoi consiglieri di maggioranza e persino con il suo vicesindaco, Guido Montanari, che, a suo dire, "hanno contribuito con alcune prese di posizione autolesioniste e dichiarazioni inqualificabili".

"Mi scuso per aver dato pretesto a polemiche strumentali - si difende Montanari -. Ho sempre ritenuto che il Salone dell'auto sia una ricchezza della città e che si possa fare al Parco del Valentino con una mediazione tra esigenze degli organizzatori e fruizione del parco".

"È un'altra doccia fredda - commenta Alberto Cirio, governatore del Piemonte -. Torino non può continuare a perdere tutto quello che è stato costruito con anni di lavoro e fatica dai suoi cittadini, dalle istituzioni e da tutto il sistema produttivo e territoriale".

Contro i M5s si scatenano le opposizioni in consiglio comunale. Stefano Lo Russo, capogruppo dem, parla di una "furia distruttiva per Torino" come "non era neanche immaginabile. La città è stata saccheggiata e distrutta da amministratori inadeguati e inconcludenti".

(Unioneonline/D)
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