Colpo di scena nelle indagini sull'omicidio di Marco Vannini, il ventenne morto per un colpo di pistola nel maggio 2015 a casa della fidanzata Martina Ciontoli.

Davide Vannicola, l'uomo che recentemente a "Le Iene" ha riportato alcune confidenze secondo cui a sparare non sarebbe stato Antonio Ciontoli ma il figlio Federico, è stato convocato in procura.

L'uomo aveva raccontato alla trasmissione Mediaset che il suo amico Roberto Izzo, ex comandante della stazione dei carabinieri di Ladispoli, gli avrebbe confessato che a sparare quella sera non è stato il sottoufficiale Antonio Ciontoli, ma il figlio, e fratello di Martina. La notte dell'omicidio, questo il racconto, Ciontoli avrebbe chiamato Izzo subito dopo lo sparo, ben prima di un'altra chiamata che risulta agli atti del processo. E lo stesso Izzo avrebbe consigliato a Ciontoli di prendersi le colpe per scagionare il figlio.

"Il mio assistito è stato chiamato come persona informata sui fatti e tra pochi giorni verrà sicuramente sentito. Per il momento non posso dire nulla di più", ha detto il legale di Vannicola al Messaggero.

Antonio Ciontoli è stato condannato a cinque anni in Appello, pena ridotta rispetto alla sentenza di primo grado, con omicidio derubricato da preterintenzionale a colposo. Tutti i suoi familiari a tre anni.

(Unioneonline/L)
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