La Russa ricorda la nascita dell'Msi, l’attacco dell’Anpi: «Inconcepibile e offensivo»
La replica del presidente del Senato: «La fiamma è nel simbolo di FdI, il partito più votato»Ignazio La Russa (ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)
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Ignazio La Russa torna sul proprio video con cui ha ricordato la nascita dell'Msi il 26 dicembre del 1946, 79 anni fa, e in un post sui social, ironizza con quanti hanno polemizzato in particolare sulla sua definizione della Fiamma come «simbolo d'amore».
Quella Fiamma, sottolinea il presidente del Senato, è oggi nel simbolo del partito più votato in Italia, quello di FdI, «con buona pace» di quanti lo hanno criticato. Il video, diffuso sabato mattina, era stato oggetto di critiche di parlamentari del centrosinistra, come i Dem Federico Fornaro, Irene Manzi, Andrea De Maria, o di Filiberto Zaratti di Avs.
Poi è stata la volta dell'Anpi: «È inconcepibile e offensivo che la seconda carica dello Stato sia rappresentata da chi non si vergogna di ostentare una affettuosa vicinanza con gli eredi dei massacratori repubblichini», ha detto il presidente Gianfranco Pagliarulo. Questi ha oggi ricordato l'anniversario della strage dei fratelli Cervi, avvenuta 82 anni fa, e altrettanto hanno fatto la sindaca di Genova Silvia Salis, la senatrice Pd Valeria Fedeli e numerosissime persone sui social, a mo di controcanto del post di La Russa. Nel tardo pomeriggio il presidente del Senato è tornato sul suo video, appunto con l'ironia che lo contraddistingue, per «ringraziare coloro che si sono allarmati, sorpresi o persino sentiti «disgustati».
«Tutti mi hanno così confermato la loro voluta ignoranza sulla storia del dopoguerra, sul ruolo della destra politica e persino sulla circostanza che al funerale di Giorgio Almirante, trasmesso in diretta dalla RAI, parteciparono i vertici del PCI». «Ma quello che sorprende - prosegue - è che sfugga, a chi si è addirittura "indignato" per il ricordo dell'attualità della fiamma tricolore, che questo è il simbolo del partito più votato oggi dagli italiani. Con buona pace di chi predica le libertà garantite dalla Costituzione ma vorrebbe in realtà annullare la libertà di civile espressione a chi li ha battuti nei seggi e ha idee diverse dalle loro».
(Unioneonline)
