Gabriel Feroleto, il bimbo di due anni strangolato a morte dalla madre in provincia di Frosinone, è stato ucciso perché con i suoi pianti disturbava i genitori che stavano facendo sesso.

È quanto riporta Leggo, che ricostruisce le tappe dell'atroce delitto dello scorso 17 aprile.

La madre avrebbe disteso il figlio per terra su un prato, con la mano destra gli avrebbe tappato la bocca e con la sinistra lo avrebbe strangolato premendo sul collo. Più Gabriel urlava e chiedeva aiuto, più la mano della madre lo avvolgeva sino ad ucciderlo. Più agitava braccia e gambe per sottrarsi alla presa mortale, più la mamma incattivita faceva forza.

Poi la donna ha preso il corpo senza vita di Gabriel, si è avviata verso casa e ha confessato tutto alla madre: "Abbiamo fatto un guaio, io e Nicola abbiamo ammazzato Gabriel. Non dire niente che c'era anche Nicola, non dire che lo ha ucciso pure lui".

Poi la messa in scena del finto investimento ad opera di un'auto pirata. Ma non è andata a buon fine, Donatella Di Bona è stata arrestata poco dopo con l'accusa di omicidio volontario. Qualche giorno dopo arrestato anche Nicola Feroleto, il padre, con l'accusa di concorso in omicidio.

(Unioneonline/L)
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