È stato interrogato per tutta la notte Nicola Feroleto, padre del bimbo ucciso dalla mamma tre giorni fa vicino a Cassino, nel Frusinate, e infine arrestato. Gli inquirenti lo hanno ascoltato per sentire la sua versione della tragedia.

La donna, Donatella Di Bona, ha raccontato di aver strangolato il figlioletto di tre anni perché piangeva troppo e, in una circostanza, ha invece accusato Feroleto dell'infanticidio.

Secondo la ricostruzione fatta finora, la mamma, che soffre di ansia e attacchi di panico, mercoledì mattina è andata in ospedale insieme a sua madre e al bimbo, Gabriel. Diceva di avere una grave malattia, sosteneva di essere spiata, parlava anche in un modo strano, a scatti. Al Santa Scolastica i medici le hanno proposto di essere ricoverata, ma non ha accettato.

Poche ore dopo è tornata con in braccio Gabriel, che non respirava: "L'hanno investito", ha detto.

Ma sul corpicino e sulla strada in cui sarebbe avvenuto l'incidente i carabinieri non hanno trovato alcuna traccia. Quindi la nuova versione: "Sono stata io a travolgerlo in retromarcia". E un'altra ancora: "È stato suo padre con la Panda".

Gli inquirenti lo hanno quindi sentito subito, nell'immediatezza, e poi ancora questa notte.

L'uomo è stato arrestato: avrebbe assistito alla scena senza intervenire.

(Unioneonline/s.s.)
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