Si è trascinato sino a casa per cercare l’ultima carezza dei suoi padroni.

Fino all'ultimo Matisse, splendido gatto di proprietà del pittore di Carbonia Stefano Masili e di sua moglie Ornella, ha cercato l’affetto e l’amore di chi per tre anni ha reso felice la sua vita.

È tornato sino al cancello di casa dopo che, durante la notte, ha trovato sulla strada una bestia travestita da essere umano.

Non c’è altra definizione infatti per chi, tra venerdì e sabato, nel quartiere di Is Meis, ha devastato a calci il piccolo Matisse: "Una furia bestiale che non gli ha dato scampo – racconta incredulo Stefano Masili – lo abbiamo trovato davanti al cancello di casa, non è riuscito nemmeno ad arrivare alla porta. Lo abbiamo portato alla clinica veterinaria di Iglesias ma nonostante l’intervento con il quale hanno tentato di rimediare ai danni causati da tanta violenza ci hanno detto che sarebbe servito un miracolo. Le radiografie hanno anche rivelato la presenza di un proiettile all’altezza della colonna vertebrale".

Il miracolo purtroppo non c’è stato e Matisse dopo due giorni di agonia si è arreso: "Non riusciamo a capacitarci dell’accaduto, proviamo un dolore assurdo misto a un senso di impotenza – aggiunge l’artista – abbiamo presentato una denuncia contro ignoti pur sapendo che è quasi certo che l’autore di questa bestialità rimarrà impunito. Ma lo dobbiamo a Matisse, alla sua dolcezza che manifestava con la continua richiesta di coccole, all’affetto incondizionato che ci ha donato in questi anni in cui ha fatto parte della nostra vita".
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