"È ora di ritornare negli uffici comunali per riprendere il contatto con il pubblico". La consigliera di maggioranza Antonella Demelas chiede una riprogrammazione dello smart working dei dipendenti comunali "perché tutte le attività che hanno a che fare con il pubblico hanno riaperto e lo stesso Dpcm stabilisce che il 40 per cento degli impiegati può rientrare al lavoro in sede a rotazione. C'è bisogno di impiegati in presenza per rispondere alle esigenze dei cittadini".

Intervenuta in occasione del consiglio comunale tenutosi questa mattina nella sala Filippo Canu, si è rivolta al dirigente al personale Flavio Cuccureddu per conoscere le ragioni che spingono l'amministrazione a tenere il personale in smart working fino al 31 luglio.

"Le difficoltà non interessano soltanto gli utenti ma anche noi amministratori quando ci troviamo a dover reperire documenti presso gli impiegati che - aggiunge Demelas - chiedono loro stessi di poter rientrare al lavoro, in quanto la maggior parte degli atti ufficiali si trovano negli uffici o negli archivi". Per il dirigente al personale si sta procedendo secondo la normativa nazionale "che ti dice di lavorare a casa fino al 31 dicembre anche se noi a luglio anche perché non ci sono le condizioni strutturali per far rientrare il personale in sede - precisa Cuccureddu - perché occorre avere un corridoio di ingresso e un altro in uscita per gli utenti, occorre avere un registro per le autocertificazioni e tracciare e monitorare gli ingressi e le uscite. Dopo il 31 luglio si riprende ma con presenze contingentate, personale limitato e accesso su appuntamento perché non siamo dotati di strutture adeguate".
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