Attentato incendiario, a Burgos, contro il vicesindaco Tonino Nieddu.

Nella notte sconosciuti hanno dato alle fiamme la sua autovettura, provando a fare lo stesso anche con quella della moglie.

Su quanto accaduto indagano i carabinieri della Compagnia di Bono.

Non è la prima, grave intimidazione che si registra nel paese.

Un attentato si era anche trasformato in tragedia nel 2004, quando un ordigno posto davanti alla casa dell'allora sindaco Pino Tilloca aveva ucciso il padre di quest'ultimo, Bonifacio.

"Sono innamorato perso del mio paese - ha commentato Nieddu - che non merita questo, non ci sono parole. Ho sempre tentato di valorizzare il mio paese e ho sempre dato tutto, sottraendo tempo alla mia famiglia ma continuerò a farlo - afferma - non mi va di stare a recriminare, Burgos merita di essere valorizzata per ben altro".

I carabinieri a Burgos (Foto G.Calvi)
I carabinieri a Burgos (Foto G.Calvi)
I carabinieri a Burgos (Foto G.Calvi)

Dopo l'accaduto, al vicesindaco sono arrivati numerosi messaggi di solidarietà, a cominciare da quello del governatore Christian Solinas: "Esprimo la solidarietà e la vicinanza, a nome mio e di tutta la Giunta, al vicesindaco di Burgos, Tonino Nieddu, per il gravissimo attentato subìto", ha scritto il presidente della Regione in una nota.

"Ancora una volta - prosegue Solinas - i criminali hanno colpito uno degli amministratori locali che lavorano per la crescita e il benessere della propria comunità. Davanti a questi atti vili serve una condanna ferma da parte di tutta la Sardegna, cittadini e istituzioni, e il massimo sostegno alle forze dell'ordine, impegnate a garantire la sicurezza nel territorio".

"Da troppo tempo lo Stato in Goceano ha abdicato", sbotta Daniele Cocco, consigliere regionale di Liberi e Uguali e sindaco di Bottidda: "Da soli non potremo mai farcela, non si trovano più le parole per rappresentare quello che si prova in questi momenti" e per esprimere "il massimo della solidarietà a Tonino e ai suoi familiari".
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