Come altri sindaci sardi voleva togliere il nome di un Savoia da una via del paese, ma Massimo D'Agostino, primo cittadino di Bonorva, non aveva fatto i conti con il puntiglio e la rigorosità della Soprintendenza Archeologia e belle arti, che ha stroncato la sua proposta.

D'Agostino, assieme alla Giunta, voleva cambiare Via Regina Margherita di Savoia in Via Virgilio Tetti, in onore dell'ex sindaco bonorvese, studioso, scrittore e politico, che tra le altre cose ha abitato proprio in via Margherita di Savoia.

Apriti cielo. "Altera la memoria della toponomastica e di un preciso assetto urbanistico". Questa la risposta al sindaco della Soprintendenza, che precisa: "La via è situata nel centro storico di Bonorva, nei pressi della chiesa parrocchiale e della Piazza Santa Maria; al capo opposto della piazza, rispetto alla via Regina Margherita, si pone Corso Umberto I, che prosegue poi con Corso Vittorio Emanuele III. È evidente che tale rispondenza non è casuale dal momento che Umberto I e Margherita di Savoia regnarono insieme sino al 1900, anno in cui Umberto venne assassinato, e prese il suo posto appunto il figlio Vittorio Emanuele III. La disposizione delle due vie alle estremità opposte della piazza sulla quale si affaccia la Parrocchiale - prosegue la nota - dimostra la chiara volontà di rappresentare, in concreto sul piano urbanistico, i due poteri di riferimento, quello politico e quello religioso, lo Stato e la Chiesa".

Dopo queste precisazioni, dal Soprintendente arriva anche una difesa d'ufficio dei Savoia stessi: "Non va trascurato che, fermo restando il giudizio storico sulla famiglia reale italiana, Margherita di Savoia fu tuttavia una figura particolarmente cara alle popolazioni locali, nonché un personaggio che ebbe con la Sardegna particolare legame, dal momento che fu in stretti rapporti di affettuosa amicizia con la nobile famiglia Pes di Villamarina".

Il primo cittadino non ci sta e dopo lo sfogo di ieri e stamattina, poco fa ha rincarato la dose: "Riepilogare fatti di 120 anni fa e con questo pretesto considerare i Savoia intoccabili è a dir poco anacronistico. Qua si vuole fermare la storia e violare una sacrosanta volontà politica e di tanti cittadini di Bonorva. Di sicuro però non mi fermerò di fronte a queste incredibili motivazioni e darò battaglia per cambiare il nome a questa via e dedicarla al nostro illustre cittadino. Daremo mandato ad un legale - continua il primo cittadino - per un ricorso al ministero competente e a tutte le altri sedi decisionali. Tuteleremo il nome di Bonorva in ogni modo. La questione - conclude il sindaco - non finisce certamente qua, e nemmeno col ricorso. Dietro ho un'intera comunità che mi dice di andare avanti. Cosa che appunto farò".
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