Costruiti per recintare i cortili, i muri degli alloggi popolari di via Padre Puglisi - a Porto Torres - sono stati realizzati abusivamente dagli assegnatari delle villette bifamiliari di edilizia residenziale pubblica. Quarantanove abitazioni consegnate nel maggio scorso, con le polemiche a fare da contorno a situazioni di disagio per interventi ancora da definire.

Il Comune ha chiesto il ripristino dello stato dei luoghi entro e non oltre 20 giorni dalla comunicazione tramite missiva ricevuta venerdì 11 ottobre, altrimenti gli abusivi rischiano di perdere la casa.

"Lo abbiamo fatto per salvaguardare le nostre abitazioni dagli allagamenti e dalla polvere delle strade ancora senza asfalto, con il fango che portiamo nelle nostre case - lamentano gli inquilini - e aggiungiamo il fatto che qui ci abitano persone disabili che in queste condizioni non possono vivere, con le barriere architettoniche e la mancanza di scivoli che impediscono e rendono poco agevole l'ingresso nelle abitazioni".

La lettera inviata dal dirigente ai Lavori Pubblici a sei famiglie residenti in via Puglisi è chiara: "L'assegnatario non può apportare miglioramenti o addizioni all'alloggio concesso e ai suoi impianti, né può comunque modificarne lo stato senza il consenso scritto del Comune".

Una procedura che era stata resa nota dai tecnici comunali a seguito di un sopralluogo effettuato il 16 settembre scorso in cui si erano rilevate le opere abusive. Lo stesso assessore ai Lavori Pubblici, Alessandro Derudas ha ribadito la necessità di demolire le strutture abusive perchè prive di autorizzazione. "Gli stessi assegnatari devono presentare un progetto redatto da un professionista e presentarlo al Comune per avere il nulla osta- osserva l'esponente della giunta - e costruire una struttura di recinzione uguale per tutti".

Sugli interventi nella strada che attraversa le case di via Puglisi, l'assessore ha garantito il rifacimento con della ghiaia e la realizzazione dei camminamenti per i disabili.
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