I primi cento giorni di amministrazione sono trascorsi, tappa che di fatto segna la fine del rodaggio post elezioni per il sindaco Graziano Milia che dopo tre mesi traccia un bilancio di inizio mandato, fra vecchi progetti, incompiute e nuove sfide per il futuro della città.

Com'è stato tornare alla guida della città dopo vent'anni?

«Non ho provato l'emozione della prima volta, ma stavolta c'è la consapevolezza di poter fare tanto per la città».

Primo problema affrontato appena insediati?

«Le emergenze legate al Covid, con famiglie e imprese in difficoltà alle quali abbiamo cercato di dare risposte da subito».

Pandemia a parte?

«Scongiurare la perdita di una serie di finanziamenti: c'erano per esempio i fondi del Patto per lo sviluppo della Città metropolitana, a serio rischio ma che siamo riusciti a salvare».

È riuscito a fare tutto quello che avrebbe voluto?

«La mia filosofia di vita è che si può sempre fare di più, però siamo riusciti a lavorare bene».

Per l'opposizione state producendo poco e con lentezza.

«Chi lo dice si sbaglia».

Come sono i rapporti con i gruppi di minoranza?

«Si sta cercando di collaborare, da parte nostra c'è grande disponibilità e anche da parte loro».

E con il Pd? La segretaria cittadina non esclude un possibile passaggio in maggioranza.

«Non è il momento di occuparsi di politica, adesso dobbiamo pensare alla città. Sul resto si vedrà: siamo un gruppo civico quindi tutti gli apporti sono ben accetti».

Rinascita del lungomare Poetto e proroga delle concessioni dei chioschi. A che punto siamo?

«Quello per il lungomare è uno dei finanziamenti che stiamo salvando, abbiamo assegnato la progettazione dei lavori e lavoriamo per recuperare altre risorse. Il Poetto, così come le Fornaci Picci e il centro storico sono i tre punti da cui far ripartire la città. Sulle concessioni demaniali abbiamo scelto la strada più sicura, della verifica dei requisiti, a tutela dell'interesse pubblico e privato. In vista di una piena ripresa dell'operatività dal primo di aprile».

Vuole ancora trasferire il mercato civico in viale Colombo?

«Sì, ma andrà fatto attraverso un percorso di condivisione: se c'è un consenso vasto in Consiglio e da parte dei cittadini lo faremo».

Quando la cittadella sportiva di Is Arenas verrà restituita alla città?

«Quanto prima, non dipende solo da noi. C'è un contenzioso in atto col Cagliari calcio, al momento si sta lavorando per una transazione sulla quale siamo fiduciosi».

Tante critiche per la reintroduzione della tassa sui passi carrabili.

«Dovremmo chiederci come mai Quartu era l'unica città che non l'aveva. E con quelle risorse potremo assumere 11 nuove figure professionali».

Quale sarà la prima opera targata Milia?

«Mi auguro il polo culturale e dell'innovazione nelle ex Fornaci Picci, stiamo lavorando affinché si concretizzi il prima possibile».

Che voto si dà fin qui?

«Se parliamo di Giunta e maggioranza la pagella del primo trimestre è positiva: ci sono tutte le basi per chiudere il primo anno scolastico con una promozione».

Quartu fra 5 anni?

«Sarà una città, non più un grande borgo agricolo».

Punta alle prossime elezioni regionali?

«La mia ambizione è cambiare Quartu. Un grande filosofo del secolo scorso, Ludwig Wittgenstein, dopo aver insegnato nelle più grandi università europee decise di fare il maestro elementare in due paesini austriaci perché riteneva che quella fosse la cosa più impegnativa. Ecco, Quartu per me è molto più importante che non amministrare la Regione».

Quindi lo esclude?

«Dico solo che oggi Quartu è la sfida dove posso dare il meglio di me».

Federica Lai

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